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Terremoto sull'Etna, si lavora per la messa in sicurezza delle zone colpite: le foto

A quattro settimane dall'evento sismico del 26 dicembre che ha interessato diverse località alle pendici dell'Etna, il dispositivo di soccorso messo in campo dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco sta lavorando a pieno regime per la messa in sicurezza del territorio e la realizzazione delle opere provvisionali concordate con i sindaci dei comuni interessati e con il sistema di protezione civile.

Conclusa la prima fase emergenziale di ricerca e soccorso ed il successivo impegno rivolto alle verifiche speditive sugli edifici danneggiati, lo sforzo operativo dei vigili del fuoco è attualmente rivolto alla realizzazione di opere provvisionali, in particolare, su edifici di culto e di pregio culturale, architettonico, storico e ambientale.

Allo stato attuale le risorse umane e strumentali in campo sono costituite da 76 automezzi e 161 unità di personale delle diverse qualifiche e specializzazioni, provenienti da tutti i Comandi provinciali dei vigili del fuoco dalla Sicilia e anche da Comandi provinciali di altre regioni.

Notevole l'impiego di automezzi con bracci di elevazione tridimensionali e autoscale, mezzi entrambi fondamentali per l'attuazione degli interventi in altezza. Nell'immediato è prevista l'apertura di ulteriori aree di lavoro, in attuazione dei progetti elaborati dal Nucleo Interventi Speciali (Nis) del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, autorizzati dagli Enti territorialmente ed istituzionalmente competenti e finanziati dal sistema di protezione civile attraverso l'Ufficio del Commissario attuatore.

Proseguono i lavori di messa in sicurezza dei timpani dei campanili delle chiese di Santa Lucia ad Aci Catena e di Sant'Andrea a Milo. Le attività di riduzione, puntellamento e messa in sicurezza, vengono svolte sempre con tecniche di derivazione Speleo Alpino Fluviale (Saf), seguendo i progetti speditivi messi a punto dal Nucleo interventi speciali del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e preventivamente autorizzati dagli Enti territorialmente competenti.

Concluse le operazioni di recupero delle campane nella Chiesa della Madonna del Carmelo e di Sant'Emidio, a Pennisi. Si tratta di quattro campane che erano rimaste incastrate nella parte sommitale della torre campanaria, implosa a causa della scossa sismica del 26 dicembre scorso.

Le campane verranno simbolicamente riconsegnate alla cittadinanza affinché possano essere messe nelle condizioni di rintoccare ancora e segnare un primo momento di ritorno alla normalità per le comunità colpite dal terremoto.

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