Centosettantotto giorni dopo quel tragico 14 agosto, il primo pezzo dei resti di ponte Morandi oggi viene smontato. La prova generale è stata eseguita questa notte, quando i tecnici hanno operato un lieve sollevamento del pezzo da oltre 800 tonnellate da rimuovere, con l’obiettivo di testare che funi, martinetti e contrappesi installati tra la torre 7 e la 8 funzionino. Oggi si entra ne vivo della demolizione, alla presenza delle massime autorità: presenti il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, il governatore ligure e commissario per l’emergenza, Giovanni Toti e il sindaco di Genova, nonché commissario per la ricostruzione del viadotto sul Polcevera, Marco Bucci. In mattinata è stata avviata la manovra di abbassamento della trave da smontare, operazione che durerà non meno di 8 ore. La trave dovrebbe toccare terra nel pomeriggio: a quel punto lo skyline sul Polcevera cambierà nuovamente. Sugli orari di conclusione di questo intervento nessuno, nemmeno i tecnici, si sbilancia: è un lavoro delicato, come hanno sottolineato più volte dall’ATI di demolizione le ditte Omini e Fagioli che, con il supporto di Ipe che ha curato la progettazione, e di Ireos, si occupano del lavoro. Per tutta la giornata di ieri sono proseguiti i preparativi per la manovra che verrà eseguita nelle prossime ore e che ricorda molto la rotazione del relitto della Concordia, nel settembre 2013. E proprio come allora, lo «spettacolo» attira moltissimi curiosi che si stanno accaparrando le postazioni migliori per vedere il primo vero atto simbolico di abbattimento del viadotto che ha inghiottito la vita di 43 persone.