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Salute in azienda, accordo tra Farmindustria e medicina del Lavoro

Promuovere e migliorare la salute di oltre 200 mila persone: i 66 mila dipendenti delle imprese del farmaco e le loro famiglie.

È questo lo scopo del protocollo d’intesa firmato dal presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi, dal presidente di Assogenerici Enrique Hausermann e da Giovanna Spatari, presidente della Società Italiana di Medicina del Lavoro (SIML) nel corso dell’evento organizzato proprio da Farmindustria, anche quest’anno in collaborazione con ONDA, Osservatorio nazionale sulla salute delle Donne, “Healthcare e Diversity Management - Lavoro e salute nelle imprese del farmaco: la persona al centro”, che si è svolto a Roma al Tempio di Adriano.

Un evento annuale - giunto alla quarta edizione - per sostenere l’impegno delle donne, che si prendono cura e assistono i familiari, spesso associando il caregiving all’attività professionale.

Il protocollo va oltre gli obblighi di legge in materia di sorveglianza sanitaria per la sicurezza nel lavoro trasformandoli in una opportunità più ampia.

Con i medici del lavoro si condivide un programma di prevenzione dei bisogni di salute di ogni dipendente del settore attraverso la promozione degli screening, l’educazione ai corretti stili di vita, l’informazione sulle malattie croniche.

Il medico del lavoro diventa così non più l’esecutore di un adempimento - in qualche caso burocratico - ma il consigliere delle donne e degli uomini che lavorano nelle imprese farmaceutiche in funzione della migliore gestione della salute propria e nelle diverse situazioni familiari.

Quello con Farmindustria e Assogenerici è il primo protocollo con il quale la SIML - da gennaio scorso guidata dalla messinese Giovanna Spatari, docente associato di Medicina del Lavoro dell'Ateneo peloritano nell'ambito del quale è anche delegata del rettore per le Politiche di Genere - dà seguito a quello già sottoscritto con il Ministero della Salute sul miglioramento dello stato di salute dei lavoratori.

"La persona al centro. È il must dell’industria farmaceutica che valorizza le esigenze di ciascuno, con uno sguardo al futuro. Ecco perché - commenta il presidente Scaccabarozzi - abbiamo sottoscritto il protocollo che ci auguriamo possa essere una best practice e diventare “contagioso”".

"Il medico del lavoro - evidenzia la Spatari - si occupa per legge della prevenzione e della sorveglianza sanitaria di circa 10 milioni di italiani e lo fa da una posizione privilegiata. Può dunque concorrere a svolgere attività di prevenzione al di là delle malattie professionali, attuando la promozione di corretti stili di vita e della sensibilizzazione sugli screening, seguendo nel tempo la gestione dei protocolli di cura".

Le donne nelle imprese del farmaco rappresentano il 42% degli addetti. E spesso con ruoli importanti nell’organizzazione aziendale. Nell’industria farmaceutica sono infatti il 40% dei dirigenti e quadri. E nella Ricerca sono addirittura più degli uomini: 52%.

Nel corso dell'evento sono stati anche consegnati i premi Telethon Farmindustria a tre giovani ricercatrici:

Claudia Cristiano, ricercatrice presso l’Università di Napoli “Federico II” per uno studio sugli effetti terapeutici di una sostanza endogena (la PEA) sui disturbi dello spettro autistico; Gaia Faustini, laureata in Biotecnologie Mediche presso l’Università degli Studi di Brescia dove sta svolgendo il Dottorato di Ricerca in Technology for Health, per uno studio sulla proteina Sinapsina 3 (Syn III) come potenziale bersaglio terapeutico nella Malattia di Parkinson; Annabella Pignataro, ricercatrice a Roma presso il CERC (Centro Europeo di Ricerca sul Cervello) - Fondazione Santa Lucia per uno studio che ha fornito la prima evidenza sperimentale del meccanismo di rimodulazione dei circuiti neurali, che si ritiene essere coinvolto nella compensazione dei deficit cognitivi osservata in alcuni individui a rischio di malattia di Alzheimer.

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