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Mafia, colpo ai favoreggiatori di Matteo Messina Denaro: 13 condannati a 150 anni complessivi - Nomi e foto

Poco meno di un secolo e mezzo di carcere per il clan di favoreggiatori del boss latitante Matteo Messina Denaro. E’ la sentenza emessa questo pomeriggio dal gup di Palermo, Cristina Lo Bue, nell’aula bunker del carcere palermitano di Pagliarelli.

Tredici condanne e un’assoluzione. Si tratta di boss, gregari e favoreggiatori dei clan trapanesi, arrestati nell’ambito dell’operazione denominata «Anno Zero», coordinata dalla Dda di Palermo, finiti in manette nel corso dell’inchiesta «Anno Zero». Il processo si svolge in abbreviato davanti al gup Cristina Lo Bue. Un solo assolto, cioè Giuseppe Rizzuto.

Le pene più alte sono state emesse per Vincenzo Lo Cascia, 19 anni e Raffaele Urso, 18 anni e 4 mesi. Tra gli altri imputati ci sono Nicola Accardo, 15 anni; Paolo Giuseppe Bongiorno, 11 anni e 4 mesi; Filippo Dell’Aquila, 12 anni; Angelo Greco, 8 anni; Calogero Guarino, 11 anni; Leonardo Milazzo, 10 anni e 8 mesi; Giuseppe Tilotta, 11 anni e 4 mesi; Bartolomeo Tilotta, 2 anni e 6 mesi; Antonino Triolo, 12 anni; Mario Tripoli, 3 anni e 4 mesi; Andrea Valenti, 8 anni e 4 mesi.

In aula al momento della sentenza era presente l’intero pool della Dda che ha condotto l’indagine, composto dall’aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Francesca Dessi, Alessia Sinatra, Calogero Ferrara, Gianluca Deleo e Claudio Camilleri. Altre 17 persone, coinvolte nella stessa indagine, sono sotto processo in ordinario: tra loro il cognato di Matteo Messina Denaro, Gaspare Como.

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