E' di Santa Maria di Licodia, un piccolo comune alle pendici dell’Etna, l’uomo di 35 anni che era diventato un vero incubo per Barbara D’Urso, la conduttrice dei programma “Mediaset”, la quale sarebbe stata stolkerizzata dall’uomo, fingendosi per mesi suo figlio adottivo, inviandole centinaia di messaggi, tramite social. Messaggi inviati anche ai giornali, alle tv e ai siti internet di informazione. Da quanto si apprende il 35enne licodiese sarebbe riuscito ad “avvicinare” anche i parenti più stretti della presentatrice di Canale 5 prima di essere identificato dalla polizia postale di Catania, delegata dal sostituto procuratore della procura di Roma Francesco Dall’Olio.
Indagini che hanno portato a Santa Maria di Licodia, dove è stato identificato, indagato anche per molestie a Nina Moric. Il 35enne, ex comparsa di diversi salotti televisivi, è stato rinviato a giudizio. “Carissimo digli a mamma che sto a Vienna”, oppure “i miei fratelli Giammarco e Emanuele”, sarebbero stati alcuni dei messaggi che l’indagato avrebbe inviato su Telegram ad alcuni parenti di Barbara D’Urso. Tra le azioni di stalking, anche quello di essere arrivato al chirurgo Giammauro Berardi, figlio reale della presentatrice e ad un professore dell’università “La Sapienza di Roma” con il quale il figlio della conduttrice aveva collaborato.
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