Sono passati 77 anni dal 18 marzo 1944. Fu un anno di distruzione, dovuto non solo alla seconda Guerra Mondiale. Almeno per la gente di Terzigno, Pompei, Scafati, Angri, Nocera Inferiore, Poggiomarino, Cava, San Sebastiano, Massa di Somma e Cercola. I comuni della Campania interessati dall’eruzione del Vesuvio, iniziata il 18 marzo e durata sette giorni. L’ultima del vulcano che domina il golfo di Napoli. Quel pomeriggio forti colate laviche si abbattono sui centri abitati e distruggono abitazioni civili e centri militari britannici e americani. Qualche giorno più tardi la nube eruttiva raggiunge un’altezza di 6 km.
L'eruzione e distrusse Massa di Somma e San Sebastiano, cosparse di ceneri Ottaviano e tutto il Meridione, e fu resa famosa dai cinegiornali dell'esercito angloamericano che occupava Napoli. Le fontane raggiunsero un'altezza di 800 metri, mentre 26 persone a San Sebastiano venivano uccise dalla pioggia di ceneri.
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