Nella notte tra il 17 e il 18 marzo intorno alle ore 01:04 italiane - si legge sul sito Ingv.it - spiega si è verificato un forte evento sismico di magnitudo 6.2 nel mar Mediterraneo e i nostri sismologi in turno nella Sala di Sorveglianza Sismica lo hanno localizzato al largo della costa algerina. Il risentimento di questo evento nelle zone attorno all’epicentro è riportato sul sito del European-Mediterranean Seismological Centre (EMSC) con effetti stimati, al momento, fino al V grado MCS.
Localizzazione del terremoto del 18 marzo 2021 lungo la costa algerina e risentimento sismico ottenuto con le notizie fornite da testimoni oculari (fonte: https://www.emsc-csem.org/Earthquake/).
In Italia, la mappa dei risentimenti - spiega ancora Ingv.it - mostra che il terremoto è stato risentito in Sardegna, Sicilia e Liguria: come si evince dai dati raccolti dal questionario di “Hai sentito il terremoto?”, gli effetti stimati sono fino al IV-V grado MCS. Come mai? Quelle che sono state avvertite dalla popolazione sono le “Onde T”.
Onde T registrate da tre stazioni della Rete dell’Università di Genova: IMI, QLNO e BURY.
Onde T registrate da tre stazioni della Rete dell’Università di Genova: IMI, QLNO e BURY.
Queste onde vengono osservate ai sismometri posti vicini alla costa e sono onde di compressione, al pari delle onde P, ma viaggiano in acqua invece che nella roccia. Per questo motivo sono molto più lente sia delle onde P che delle onde S. Un’onda P attraversa il Tirreno a una velocità di circa 8 km al secondo, mentre un’onda T viaggia a circa 1.45 km al secondo. Per una distanza di circa 900 km (qual è quella tra epicentro algerino e la costa ligure) la differenza di tempo tra onda P e onda T è più o meno di 7 minuti. Vicino alle P, arrivano le onde S.
Il canale SOFAR
Le onde T viaggiano in una zona particolare del mare il cosiddetto canale SOFAR (Sound Fixing and Ranging channel, “canale di fissazione ed oscillazione sonora”): uno strato di acqua nel mare in cui la velocità del suono è minima. Le onde sismiche generate da un terremoto vicino al mare sono trasmesse dal suolo all’acqua e rimangono intrappolate nel canale SOFAR, propagandosi a grande distanza senza una significativa attenuazione (ad alta frequenza). Per questo motivo terremoti lontani possono essere avvertiti dalla popolazione anche a notevole distanza, a patto di essere vicino alla costa, dove le onde T vengono trasmesse dall’acqua al suolo. L’energia portata efficacemente nel canale SOFAR, una volta trasmessa alla costa va ad attenuarsi rapidamente e quindi è difficile che tremori vengano avvertiti lontano dal mare (dettagli tecnici possono essere trovati qui in inglese).
Casi analoghi
Il terremoto di magnitudo 6.5 che ha scosso l’Algeria il 21 maggio 2003 venne avvertito bene lungo la costa della Liguria (si veda qui per i dettagli, in inglese) e il terremoto di magnitudo 4.8 in Grecia del 23 maggio 2013 venne avvertito lungo la costa siracusana.
Tsunami
Queste onde T, sicuramente anomale, non hanno tuttavia nulla che vedere con le onde di tsunami! Nel primo caso si tratta di un’onda acustica (compressione), mentre un’onda di tsunami è dovuta allo spostamento di un grande volume d’acqua e si tratta di un anomalo moto ondoso del mare. Per il terremoto di questa notte un piccolo tsunami è stato osservato (inferiore a 5 cm) ad alcuni mareografi alle Baleari (Mahon), in Sardegna (Marina di Teulada) e in Sicilia (Porto Empedocle).
Livello del mare osservato a Mahon (Isola Baleari)
Livello del mare osservato a Marina di Teulada (Sardegna)
Livello del mare osservato a Porto Empedocle (Sicilia)
A cura di Concetta Nostro, Alessandro Amato, Emanuele Casarotti con la collaborazione di Alessandro Marchetti, Anna Nardi, Caterina Montuori e Mariagrazia De Caro, INGV. * Si tratta di tre stazioni appartenenti alla Rete dell’Università di Genova che collabora con l’INGV per il monitoraggio sismico. Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non opere derivate 4.0 Internazionale.