Le lacrime di Elisabetta e Carlo, il disgelo tra William ed Harry: l'ultimo saluto al principe Filippo. LE FOTO
La regina Elisabetta II (e con lei l’intero Regno Unito) ha dato il saluto finale al principe Filippo, l’amato consorte, la sua «forza» e il suo «ancoraggio». E la regina ha pianto: abituata a controllare le emozioni, in apparenza algida e fredda, salutando il compagno con cui ha diviso 73 anni di vita, si è lasciata sfuggire una lacrima: una lacrima furtiva appena intravista dietro il finestrino della Bentley nera che la portava alla cappella, giusto il tempo di asciugarsi il volto con il fazzoletto. E nel suo giorno più duro e difficile, l’anziana monarca era sola, nessuno dei familiari al suo fianco sul banco del coro sotto le volte della cappella di St George, a Windsor. Le regole anti-covid -tutti distanziati ai funerali a meno che non si viva sotto lo stesso tetto- hanno prodotto un’immagine che rimarrà nei libri di storia. Sarà invece un altro dei capitoli della "soap opera" in cui, ormai da anni, è immersa la Famiglia reale, l’immagine dei due nipoti, William ed Harry al termine della cerimonia: non si vedevano dalla "Megxit" la clamorosa uscita dalla Famiglia reale dei duchi di Sussex; e invece i due fratelli, affiancati dalla moglie di William, Kate, al termine della cerimonia sono tornati insieme verso il castello di Windsor chiacchierando. E chissà che il lutto, la perdita del nonno, non serva a riavvicinarli. Anche il principe Carlo, l’erede al trono, è apparso molto provato mentre camminava dietro il feretro e anche lui non ha saputo trattenere le lacrime. Al termine della cerimonia al castello di Windsor c'è stata una riunione familiare e -c'è da scommettere- il nipote ribelle, quello fuggito da una famiglia da lui definita oppressiva e «razzista», sarà stato al centro delle attenzioni. Lo staff di Palazzo non ha nascosto che, nelle ultime ore, si è camminato «sui gusci d’uovo», nel «campo minato» che ormai sono le relazioni tra i due fratelli. Forse avrà aiutato che per i funerali, nel Regno Unito non sia tornata Meghan, la moglie di Harry, secondo molti all’origine della faida famigliare: la versione ufficiale è che sia stata trattenuta oltre Atlantico dall’avanzato stato di gravidanza, di certo la sua presenza avrebbe creato ulteriori tensioni. L’ex attrice, che ha guardato la cerimonia in televisione dalla loro casa in California, ha firmato il biglietto che accompagnava la corona di fiori inviata insieme al marito, Harry. Ma proprio la regina forse però ha voluto tendere un ramo d’ulivo ai "fuggiaschi": vestita a lutto ha indossato la spilla che aveva scelto al matrimonio della coppia, quasi tre anni fa, in un clima da fiaba nella stessa cappella di Windsor. Tempi felici e lontani che forse possono tornare. In linea con la tradizione della Casa Reale, non c'è stata elogio funebre e neanche omelia. La cerimonia si è tenuta sotto le volte della St Georgès Chapel sui terreni del castello di Windsor, officiata dal cappellano, il reverendo David Conner, affiancato dall’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, che ha dato la benedizione alla salma. Niente elogio funebre nè sermoni ma durante l’offerta, il cappellano di Windsor ha ricordato «la gentilezza, l’umorismo e l’umanità» di Filippo: «Siamo stati ispirati dalla sua incrollabile lealtà alla nostra regina, dal suo servizio alla nazione e al Commonwealth, dal suo coraggio, la sua forza e la sua fede. Le nostre vite sono state arricchite dalle sfide che ci ha posto, dall’incoraggiamento che ci ha dato, dalla sua gentilezza, umorismo e umanità». Uomo estremamente pratico, Filippo aveva lavorato per anni al suo funerale, studiandolo nei minimi dettagli. Nonostante il restyling dovuto alle misure anti-Covid, la sua impronta è rimasta. Nella cerimonia c'era tutto il suo amore per la Marina. Ufficiale della Royal Navy, prima di sposare l’allora principessa Elisabetta, Filippo era rimasto comunque molto legato al mare: era entrato nella Marina a 17 anni prestando servizio anche nella Seconda Guerra Mondiale. E molto del suo passato in Marina e del suo amore per il mare sono rimaste nella cerimonia. Innanzitutto nelle musiche che più amava: il primo inno, di età vittoriana, "Eternal Father, Strong to Save", è l’inno dei marinai e nei primi versi racconta l’aiuto divino necessario a chi si trova in difficoltà tra i marosi. Nel Salmo cantato dal coro e nel brano dall’Ecclesiasticos letto dal decano di Windsor si è parlato delle «strane e meravigliose creature, gli enormi mostri marini» che popolano gli abissi degli oceani. E sul feretro, oltre al drappo con le sue insegne, c'era anche il suo cappello della Marina. Ma non solo: l’impronta del principe si è vista nella Land Rover TD5 130 modificata, che ha portato il feretro dal castello alla cappella: appassionato di ingegneria e design, il principe voleva un mezzo robusto e resistente che fosse un po' lo specchio della sua natura molto pratica. Ma gli occhi, oltrechè sulla regina, erano tutti puntati su William ed Harry: nel corteo che accompagnava il feretro, per ordine della regina non hanno camminato affiancati ma "separati" dal cugino Peter Phillips, considerato una figura di mediazione al quale entrambi sono affezionati (fu molto vicino ai ragazzi alla morte della madre, Diana). William è rimasto per tutto il tempo con gli occhi puntati avanti, Harry invece si guardava intorno, quasi a osservare quanto si è lasciato alle spalle. In chiesa erano l’uno di fronte all’altro, si sono riuniti alla fine. L’ultima volta che si erano incontrati era stato alla celebrazione religiosa per il Commonwealth Day nel marzo 2020; e all’epoca i due a malapena erano riusciti a guardarsi negli occhi. Stavolta invece hanno chiacchierato, come se ritrovassero un antico legame, affiancati dalla moglie di William, Kate. Chissà se la morte del nonno sarà l’occasione per ricucire la frattura.