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Messina, il nuovo bando per la rada S. Francesco prevede due compagnie di navigazione

Sono stati predisposti criteri ben precisi che puntano ad avere più operatori in servizio tra Messina e Villa San Giovanni

Alla rada San Francesco si profila una rivoluzione. È ormai in scadenza l'attuale concessione degli approdi e l'Autorità di Sistema portuale dello Stretto traccia una strada diversa per la gestione della rada per i prossimi tre anni. Due bandi europei, pubblicati già in Gazzetta Ufficiale e, da mercoledì pomeriggio, anche sul sito dell'Authority.

Due bandi che dividono la rada in due lotti, due terminal, due diversi affidamenti che significano due operatori commerciali che dovranno dividersi i cinque ormeggi dell'area portuale. È questa la novità più significativa della nuova linea d'azione scelta dall'Autorità di Sistema. L'obiettivo è aprire ad altri armatori la concessione di un'area storicamente gestita in solitudine dal gruppo Caronte&Tourist.

Mentre la città da anni attende il completamento del nuovo porto di Tremestieri, che dovrà rappresentare il futuro della portualità dell'Area dello Stretto, un nuovo affidamento della rada in vista della scadenza della concessione era praticamente scontato. A sorpresa, però, l'ente presieduto da Mario Mega ha deciso di dettare regole totalmente nuove. Una decisione, figlia di analisi e valutazioni, che mira a sfruttare appieno le potenzialità della rada.

«A fronte di cinque ormeggi operativi, per dieci mesi l'anno ne viene impiegato attivamente solo uno. In estate, nei due mesi clou per gli spostamenti da e verso la Sicilia, ne vengono utilizzati due o tre al massimo», spiega il numero uno dell'AdSP. Un sottoutilizzo che per Mega si concretizza in una ridotta erogazione di servizi. Per l'ente che gestisce le infrastrutture portuali, i cinque ormeggi possono e devono lavorare a regime con traghetti che attraccano e viaggiano.

«Abbiamo ritenuto opportuno creare due terminal, uno costituito da tre ormeggi, l'altro da due. Non possiamo assistere ad una carenza di servizi di traghettamento, soprattutto quando gli ormeggi ci sono. Non abbiamo competenza sull'organizzazione dei servizi marittimi, ma mettiamo a disposizione infrastrutture pubbliche che nei momenti critici sono sottoutilizzate per carenza di navi. Invece con un altro operatore e più navi in servizio - continua Mega -, si riducono i tempi di attesa e c'è un'offerta migliore».

L'Autorità punta a sollecitare il mercato per trovare nuovi vettori, ritenendo che ci siano tutte le condizioni per aumentare il numero degli operatori sullo Stretto. Chi presenterà un'offerta potrà partecipare ad entrambi i bandi, ma chi si aggiudicherà uno dei due terminal non potrà avere l'altro in concessione. In caso di mancata aggiudicazione, per qualsiasi ragione, di uno dei due terminal, è esclusa l'assegnazione per ampliamento dell'uno all'aggiudicatario dell'altro. Criteri ben precisi che puntano ad avere due diversi operatori in servizio tra Messina e Villa San Giovanni, rompendo di fatto quella che è sempre stata una gestione unica per il gruppo Caronte&Tourist. I dettagli sono tutti nella documentazione allegata ai bandi. Per il terminal 1 la base di gara è fissata in 240 mila euro per tre anni, vale invece 360 mila euro il terminal 2.

Chi si candiderà per avere in gestione gli approdi dovrà presentare una busta che contiene documentazione amministrativa, offerta tecnica e offerta economica, c'è tempo fino al 21 e 22 settembre, le buste saranno poi aperte il 28 e 29 settembre nella sede dell'Autorità di Sistema. Altro aspetto sottolineato nei bandi riguarda la destinazione del servizio da effettuare: salvo ragioni di emergenza, la rada dovrà essere destinata solo al traffico gommato e dei passeggeri, no ai mezzi commerciali.

Due bandi che di certo rappresentano una novità assoluta nel panorama portuale messinese, che negli anni ha visto la rada concessione esclusiva del Gruppo Caronte, risultato sempre vincitore dei bandi emessi dall'Autorità portuale. Si potrebbe aprire una nuova era nel traghettamento sullo Stretto, le ipotesi a questo punto possono essere molteplici. Si profila l'ingresso di nuovi operatori commerciali, oppure la new entry potrebbe anche essere il vettore pubblico che in questo momento opera nel porto storico e potrebbe decidere di rivedere la sua mission commerciale, ormai concentrata soprattutto sul traffico dei mezzi pesanti, puntando anche sul gommato leggero. I giochi sono aperti.

Plaude il M5S

Apprendiamo favorevolmente la recente pubblicazione, da parte dell’Autorità portuale dello Stretto, di due bandi europei che permetterebbero di suddividere in due lotti la rada San Francesco garantendo così la presenza di due vettori nei trasferimenti dello Stretto. Si intraprenderebbe, quindi, un nuovo percorso per la nostra città, assicurando ai residenti e ai turisti un’offerta commerciale più variegata nel rispetto della concorrenza”. A dichiararlo sono i portavoce messinesi del MoVimento 5 Stelle Francesco D’Uva, Antonella Papiro, Barbara Florida, Grazia D’Angelo, Valentina Zafarana e Antonio De Luca. “Da sempre - continuano- il MoVimento 5 Stelle auspica che anche sullo Stretto di Messina si possano rendere i servizi di trasporto il più efficiente possibile ad un minor costo. Tale meta può essere raggiunta in modo più veloce favorendo la concorrenza tra più operatori del mercato”. E concludono: “Siamo contenti della sensibilità e dell’attenzione che il presidente dell’Adsp Mario Mega ha manifestato rispetto a questo tema così fondamentale per lo Stretto. In tale direzione ci auguriamo che la partecipazione ai bandi sia ampia e che sia le compagnie private che quelle pubbliche manifestino la loro adesione senza mai perdere il principale obiettivo: arrecare vantaggi tangibili per tutti i cittadini”.

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