La Procura di Milano ha disposto l'acquisizione, attraverso il lavoro della Guardia di Finanza, dell’intero girato con cui è stata realizzata la seconda puntata di Fanpage sulla cosiddetta «lobby nera» e che riguarda, in particolare, una presunta «alleanza» tra il gruppo di Roberto Jonghi Lavarini, il "barone nero", Lealtà Azione e esponenti della Lega. E anche la vicenda di una valigia per presunti finanziamenti illeciti, consegnata dopo un colloquio tra il cronista infiltrato e Jonghi Lavarini, ma nella quale Fanpage aveva messo in realtà libri.
Lobby nera: Pd, Fontana e Salvini prendano distanze estremisti
Il leader della Lega Matteo Salvini e il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana "prendano nettamente le distanze dagli estremisti di stampo fascista e nazista e chiariscano sui ruoli di questi personaggi nella Lega e in Regione Lombardia». A chiederlo sono il segretario regionale del Partito Democratico Vinicio Peluffo e il capogruppo in Regione Lombardia Fabio Pizzul, dopo la seconda puntata dell’inchiesta di Fanpage sulla cosiddetta 'lobby nerà che ha coinvolto anche politici della Lega tra cui il consigliere regionale lombardo Max Bastoni. «L'inchiesta di Fanpage - continuano gli esponenti dem - racconta i rapporti che intercorrerebbero tra la Lega, oltre che Fratelli d’Italia, con il mondo dell’estremismo fascista, basati sull'apporto di voti e di militanti da parte di Lealtà Azione in cambio della elezione di candidati di area. Di più, si parlerebbe anche dell’assunzione di esponenti post-nazisti nelle segreterie politiche in Regione come merce di scambio». Altro capitolo, «che riguarda l’etica dell’agire politico, è la distribuzione di pacchi alimentari alle persone bisognose, peraltro non acquistati ma raccolti da un’importante associazione impegnata nella solidarietà ai più deboli, con un santino elettorale appuntato sopra. Di fronte a tutto questo - chiedono i dem - il segretario della Lega e il presidente della Regione Lombardia devono prendere nettamente le distanze, o dimostrerebbero di condividere e approvare i metodi e i contenuti delle azioni emerse dall’inchiesta».
Lobby nera: Anpi; nazisti dentro la Lega, Salvini li cacci
«Nella Lega è presente un’area potente e organizzata di fascisti e nazisti in particolare di Lealtà Azione. È tollerabile che un partito al governo del Paese e della Lombardia elegga simili elementi? Cosa aspettano Salvini e Giorgetti a cacciare questa gente? Ed infine: la XII Disposizione finale della Costituzione vieta la ricostituzione sotto qualsiasi forma del partito fascista. Perché Lealtà Azione non è stata ancora sciolta?». Così Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale Anpi, commentando la seconda puntata dell’inchiesta di Fanpage sulla cosiddetta «lobby nera». L’inchiesta, osserva Pagliarulo, «rivela il rapporto diretto fra l’organizzazione neofascista Lealtà Azione e la Lega, attraverso quattro personaggi del partito di Salvini: Mario Borghezio, già dell’organizzazione neofascista Ordine Nuovo e poi eurodeputato della Lega; l’europarlamentare della Lega Silvia Sardone; il consigliere regionale lombardo leghista Max Bastoni; il consigliere di zona milanese Stefano Pavesi, membro di Lealtà Azione assunto come portaborse dalla Sardone. L'europarlamentare leghista Angelo Ciocca sembra pienamente coinvolto in questo giro, mostrando con orgoglio la sua 'prova di essere un cameratà: una collanina con la croce celtica. Il tutto in evidente collusione con Jonghi Lavarini».
Ciocca: ho dato mandato denunciare Jonghi Lavarini
«Ho dato oggi mandato ai miei legali di predisporre una denuncia nei confronti di Jonghi Lavarini in caso abbia commesso un reato utilizzando il mio nome": lo ha spiegato all’ANSA l’europarlamentare della Lega, Angelo Ciocca, in relazione all’inchiesta giornalistica di Fanpage sulla cosiddetta "Lobby nera" di cui è stata trasmessa ieri la seconda puntata nella trasmissione "Piazzapulita" su La7. «Ho anche dato mandato di predisporre denuncia nei confronti di chi abbia diffuso o diffonda false notizie su presunti comportamenti irregolari a me attribuiti danneggiando la mia immagine e la Lega», ha aggiunto Ciocca.