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Incidenti e guerriglia nella Capitale, ecco cosa è Forza Nuova: le radici e quel decreto del 1973...

La richiesta di scioglimento di Forza Nuova, avanzata da buona parte del mondo politico dopo l’assalto alla Cgil e gli incidenti alla manifestazione no vax di due giorni fa nel centro di Roma, richiama alla memoria quanto accadde il 23 novembre del 1973 quando il Viminale sciolse il Movimento Politico Ordine Nuovo, il gruppo dell’estrema destra extraparlamentare che era nato nel dicembre di quattro anni prima. Il primo congresso nazionale si tenne a Lucca nell’ottobre 1970. Il 6 giugno 1973, a Roma, prese il via il processo a 30 dirigenti legati al movimento cui era stata contestata la violazione della legge Scelba sulla ricostituzione del disciolto Partito Fascista.
Il processo si concluse con altrettante condanne e il ministro dell’Interno dell’epoca Paolo Emilio Tavani decretò lo scioglimento dell’organizzazione. Alcuni militanti, come Pierluigi Concutelli, entrarono in clandestinità per dedicarsi alla lotta armata e terroristica. Diversi dirigenti, invece, ne approfittarono per fuggire all’estero ed evitare l’arresto. Tra questi, anche Clemente Graziani, che di Ordine Nuovo era il segretario nazionale: condannato a 5 anni e tre mesi di reclusione (poi diventati 3 in appello), riparò, assieme ad Elio Massagrande, prima in Grecia, poi in Francia, Inghilterra, Bolivia, fino ad approdare in Paraguay. Graziani morì ad Asunciòn il 12 gennaio 1996. Massagrande, invece, dopo anni vissuti in Paraguay, si ammalò di cancro e su consiglio dei suoi familiari fece rientro in Italia: morì nell’agosto del 1999 a Trento.

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