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Obbligo Green pass nei porti: code a Trieste, blocchi a Genova, libera Venezia

Nessun blocco o problema particolare al porto di Gioia Tauro, il più grande scalo di import ed export italiano, in concomitanza con l’introduzione dell’obbligo del green pass. Tra il primo turno, scattato all’una e terminato alle 7 di stamane, e il secondo iniziato alle 7 e che si concluderà alle 13, si contano una sessantina di lavoratori su 280 totali che non si sono presentati perché sprovvisti del certificato verde. Al momento, da quanto riferito dai portuali, non sarebbero ancora disponibili i tamponi gratuiti messi a disposizione dalla Med Center Container terminal, probabilmente per problemi legati all’organizzazione del servizio. Alle 10 è previsto un sit-in davanti al gate portuale, di adesione allo sciopero «No green pass» per chiedere al Governo di ritirare l’obbligo del certificato verde, con la presenza di un legale. La situazione è al momento tranquilla anche se il gate portuale è comunque presidiato da Carabinieri e Polizia di Stato.

Neanche al porto di Messina non si registrano forti criticità sul fronte della protesta relativa contro il Green pass, la maggior parte dei lavoratori sono marittimi e quasi tutti risultano vaccinati oppure hanno fatto regolarmente il tampone e sono quindi in possesso del documento verde che permette di recarsi al lavoro senza problemi. Insomma, appare tutto tranquillo negli strategici imbarcaderi dello Stretto. «Non abbiamo grossi disagi al porto di Messina perchè l’80- 85 per cento dei lavoratori sono vaccinati e quindi non ci sono forti difficoltà», dice ad AGI Lillo D’Amico della Filt Cisl. «Non ci sono proteste - aggiunge - è una situazione abbastanza tranquilla rispetto ad altri porti italiani. Il 20 per cento dei lavoratori che ancora non risulta vaccinato si è recato a fare il tampone ed è entrato regolarmente sul posto di lavoro». Che la protesta proclamata in tutta Italia non avrebbe creato disagi al di qua dello Stretto era stato preannunciato anche ieri dalla Uiltrasporti in un documento che sottolineava come «i lavoratori per circa l’80 per cento secondo un’analisi generale risultano già vaccinati con l’inoculazione di almeno la prima dose».

Conftrasporto, camionisti italiani discriminati

«Gli autotrasportatori italiani sono discriminati rispetto a quelli stranieri, forse gli uni contagiano e gli altri no. Il rischio è che i rifornimenti non arrivino proprio nel momento in cui comincia la campagna natalizia degli acquisti. Dobbiamo farci sostituire dalle aziende straniere?». Lo ha detto il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, nella trasmissione «L'Italia s'è desta», su Radio Cusano Campus ricordando che «durante il lockdown gli autotrasportatori erano considerati eroi, adesso quei protocolli di sicurezza non vanno più bene e non si capisce perché. Chi firma i provvedimenti non conosce la materia».  «Abbiamo due ministri - prosegue Uggè - che hanno deciso di emanare questa circolare che di fatto consente ai conducenti delle imprese estere di andare a caricare anche senza green pass e non lo consente ai vettori italiani. Ma se ha funzionato fino ad oggi il protocollo d’intesa che abbiamo stilato col governo e non ci sono stati contagi, per quale motivo dobbiamo penalizzare gli autotrasportatori italiani senza green pass? Noi siamo assolutamente pro-vaccino, ma siamo contro queste misure - ha rilevato - Oggi l’autotrasportatore italiano senza green pass secondo le regole dovrebbe essere sospeso dall’azienda». «Questi signori che firmano i provvedimenti non conoscono la materia che trattano, non è possibile che l’autotrasportatore rimanga nella propria cabina se deve fare operazioni come quella delle bisarche - ha osservato Uggè - Allora, qual è la differenza? L’autotrasportatore italiano diffonde il virus e quello straniero no? Ce lo dicano».

Su Twitter spopola hashtag 'portuali di Trieste'

E’ «portualidiTrieste» uno degli hashtag più popolari su Twitter in Italia in queste ore, con migliaia di utenti impegnati a twittare e a commentare gli eventi in corso al porto di Trieste. La piazza virtuale appare spaccata tra sostenitori della protesta e tra tanti che invece la condannano con fermezza. C'è chi sostiene che i portuali abbiano «ragione al 100% e oggi subiscono una pressione mediatica e un dileggio vergognoso», mentre un utente li definisce «l'ultimo baluardo di coraggio e libertà del nostro Paese. «Ci state insegnando la libertà #NoGreenPass, resistenza a oltranza», si legge in un altro tweet . Molti sono però anche coloro che criticano i manifestanti. C'è ad esempio chi stigmatizza il fatto che non si scioperi così "quando si muore invece sul lavoro per mancanza di sicurezza» e chi scrive che quando i portuali «capiranno che non sono indispensabili e le merci saranno spostate su altri porti sarà troppo tardi». «Tornate a lavorare #portualidiTrieste, la pagliacciata è durata abbastanza,» scrive un utente. «Basta con i ricatti ed andate a lavorare», rincara un altro.

Brunetta entra con il Green pass, "tutto regolare"

Anche il ministro Renato Brunetta, entra con il green pass negli uffici del dipartimento funzione pubblica. Poco dopo le 8 varca il portone del ministero a bordo dell’auto di servizio ma subito esce e con in mano il telefonino rientra dalla portineria per il controllo del green pass. Il ministro saluta i 5 dipendenti in attesa di mostrare il certificato e affronta lo scanner che misura la temperatura e verifica anche il possesso del documento verde. Dopo l’apertura del tornello Brunetta mostra sorridente il cellulare con il Qr code. «Ci siamo preparati - dice all’ANSA - tutto regolare. Non ci saranno problemi».

Green pass falsi venduti su Telegram, sequestrati due canali

Intanto la procura di Catania ha disposto il sequestro preventivo di due canali Telegram in cui veniva proposta la vendita di Green pass falsi. Il sequestro è stato convalidato dal gip. Le indagini sono state svolte dal Compartimento Polizia Postale di Catania, a seguito di una segnalazione della Digos e hanno riguardato i due canali "Green Bypass 2.0" e "Vendita Green Pass autentico" in cui erano iscritti rispettivamente 5.200 e oltre 120 utenti. Veniva pubblicizzata la vendita di Green pass falsi dietro pagamento di un corrispettivo in criptovaluta di 250 euro. Gli esperti della Polizia postale sono riusciti a identificare due partecipanti ai gruppi, nei confronti dei quali il pubblico ministero ha immediatamente disposto apposita perquisizione domiciliare e informatica. Gli investigatori hanno sequestrato smartphone e supporti informatici. Le indagini proseguono l'identificazione di altri partecipanti. La società Telegram ha provveduto a oscurare i canali.

Ieri boom di certificati scaricati, oltre 860mila

Alla vigilia dell’entrata in vigore dell’obbligo per i posti di lavoro, ieri boom di Green pass scaricati: sono stati 860.094, mai così tanti da tre mesi. E’ quanto si evince dal portale del Governo sulla certificazione verde. Il giorno prima, mercoledì 13 ottobre, erano stati circa 560 mila. Aumentano i Green pass scaricati dopo la vaccinazione, 223.165 (il giorno prima erano 188.924) ma soprattutto quelli post-tampone, ben 632.802, contro i 360.415 di mercoledì.

La situazione nei principali porti, fabbriche e scali d'Italia

Ore 10.24: traffici regolari al porto di Livorno

Nel porto di Livorno, dalla mezzanotte alle 9 di stamattina sono state sei le navi in ingresso e quattro quelle in uscita tra traghetti, cargo e portacontenitori, spiegano dall’Avvisatore Marittimo di Livorno da dove ad ora non segnalano alcun problema di funzionalità nel principale scalo del mar Tirreno. «Al momento - confermano dall’Avvisatore - ci risulta che tutto stia funzionando regolarmente, sia in entrata che in uscita dal porto, per le merci e per i passeggeri così come non ci risultano problemi nei vari terminal».

Ore 10.21: sit-in alla base di Sigonella

Sit-in davanti ai cancelli della base dell’aeronautica militare italiana di Sigonella contro «il certificato verde pagamento», il Green pass. Il presidio, a cui hanno partecipato alcune decine di manifestanti, è stato promosso dal Sindacato aeronautica militare (Siam), e si è svolto dalle 7 alle 7.25. La protesta pacifica, spiega Alfio Messina del Siam, riguarda «la libertà di entrare liberamente nel luogo di lavoro senza dover mettere mano al portafoglio e di poter usufruire di tamponi gratuiti, garantiti dallo Stato». «Per la prima volta nella storia - afferma il segretario della sezione di Sigonella e dirigente nazionale del sindacato, Alfio Messina - il Siam scende in strada con i suoi iscritti con un presidio pacifico per invocare la libertà di entrare liberamente nel luogo di lavoro senza dover mettere mano al portafoglio e di poter usufruire di tamponi gratuiti che dovrebbero essere garantiti, semmai, dallo Stato, così come garantisce il vaccino a chi lo desidera». Aggiunge in una nota il segretario generale del Siam, Paolo Melis: «Non c'è nessun obbligo di legge al momento che imponga il vaccino ai militari, pertanto i tamponi devono essere gratuiti nell’interesse stesso dell’amministrazione che deve garantire servizi essenziali per lo Stato e livelli di operatività imprescindibili. Siamo convinti che finché il governo o il Parlamento non interverranno con un’apposita norma che preveda l’obbligo al vaccino, non possano esserci provvedimenti restrittivi al diritto al lavoro, come risulta essere il Green pass». Per questo, sostiene il sindacato, «il Siam scende in piazza al fianco dei lavoratori a tutela del diritto di lavorare senza ricatto».

Ore 10.20: in Molise sono in 43mila i non vaccinati

Nel giorno in cui entra in vigore l’obbligo di green pass anche nei luoghi di lavoro in Molise sono ancora 43mila le persone non vaccinate. E’ quanto emerge dal monitoraggio del ministero della Salute. Per quanto riguarda le fasce d’età, il maggior numero di non vaccinati è tra quelle più giovani: ci sono 10mila non vaccinati nella fascia 30-39 e oltre 7mila nelle fasce 20-29 e 40-49. Le fasce con la copertura maggiore sono invece quelle degli anziani: restano 1.788 non vaccinati tra gli over 70 e 2.553 non vaccinati tra gli over 80. Tra gli studenti i non vaccinati sono circa il 25 per cento: 5mila su una platea di poco superiore a 20mila ragazzi (fascia d’età 12-19).

Ore 10.19: tricolori e slogan, mille in piazza a Bologna

Più di mille persone si sono ritrovate in piazza Maggiore a Bologna, dove è annunciato il concentramento di una manifestazione contro il Green pass, con un corteo verso la sede della Regione Emilia-Romagna, in viale Aldo Moro. Ci sono bandiere tricolori, slogan contro il certificato verde sui luoghi di lavoro, cartelli con scritto "siamo liberi», e «il Green pass discrimina», «La schiavitù che viola la Costituzione». Altri manifestanti si stanno unendo al gruppo.

Ore 10.17: tutto regolare nei principali porti sardi

Operazioni regolari stamane nei quattro principali porti sardi. Nessun problema è stato segnalato negli scali marittimi di Cagliari, Olbia, Porto Torres e Golfo Aranci nel primo giorno di obbligatorietà del green pass. Lo conferma all’AGI l’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna. Praticamente il 100% degli operatori è stato vaccinato e nessuna agitazione sindacale è stata annunciata. Le navi sono quindi partite e arrivate regolarmente e le operazioni d’imbarco e sbarco non hanno subito rallentamenti.

Ore 10.14: più controlli in Abruzzo

A poche ora dall’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass nei luoghi di lavoro, le attività di verifica e accesso nelle sedi lavorative sembrano svolgersi senza particolari problemi. Non mancano, però, dubbi e situazioni poco chiare, come ad esempio per quanto riguarda coloro che hanno effettuato la somministrazione della prima dose solo ieri o nei giorni scorsi e che quindi non sono ancora in possesso di certificazione verde. I controlli, come previsto, sono scattati sia nelle pubbliche amministrazioni sia nelle realtà private. Nessun problema, ad esempio, al Comune di Montesilvano: «qui a Palazzo di Città stamani si è svolto tutto regolarmente - afferma il sindaco Ottavio De Martinis - la stragrande maggioranza dei dipendenti è vaccinata e sono davvero pochi i casi di persone senza dosi. I controlli ovviamente vanno fatti e li faremo, ma questo ci dà tranquillità». In Abruzzo sono circa centomila le persone in età lavorativa non vaccinate. Di conseguenza, sono alcune decine di migliaia i tamponi che ogni giorno dovranno essere eseguiti. «Ieri abbiamo eseguito più del doppio dei tamponi che ci erano stati prenotati - afferma un farmacista di Pescara - Vengono esclusivamente persone non vaccinate che hanno bisogno del Green pass per andare a lavoro. Siamo stati costretti ad evitare l’esecuzione di numerosi test perché a ridosso dell’ora di chiusura. Siamo solo all’inizio, ma l’impressione è che la richiesta sia superiore alle nostre capacità».

Ore 10.15: Casapound sostiene portuali Trieste, "orgoglio Italia"

Decine gli striscioni affissi da CasaPound nelle principali città italiane a sostegno dello sciopero dei portuali che da Trieste si sta estendendo a tutta Italia con il messaggio: «Dal 1954 porto, faro, orgoglio italiano. Tutta Italia come Trieste. #nogreenpass». "Il Governo si è illuso di poter limitare i diritti dei lavoratori senza colpo ferire e ora ne paga le conseguenze - si legge in una nota diffusa dal movimento - Da Trieste lo sciopero dei portuali si sta diffondendo a macchia d’olio ad altri porti e soprattutto ad altri settori e non saranno certo patetiche concessioni a fermare la rabbia dei lavoratori italiani. Ci troviamo di fronte a una situazione completamente surreale: chiunque osi opporsi a provvedimenti palesemente inadeguati, viene additato come un nemico del popolo dagli stessi squallidi personaggi che fino a ieri si sono indignati per l’assalto alla sede della Cgil, cianciando di diritti dei lavoratori. Ci chiediamo con che faccia ora chiedono licenziamenti e multe per i lavoratori che protestano rivendicando un loro diritto. Il sostegno di CasaPound va ovviamente a chi in questi giorni mette a rischio la propria sicurezza economica e lavorativa per una battaglia, quella contro il green pass, che è - conclude la nota - di tutti e per tutti: il nostro non è e non sarà mai un popolo di manovrabili burattini».

Ore 9.53: all'Hitachi di Reggio Calabria nessun problema

Controlli effettuati ad personam ai tornelli dello stabilimento Hitachi Rail di Reggio Calabria, importante realtà industriale calabrese. Anche qui l'obbligo del green pass sui luoghi di lavoro imposto dal Governo ha rivoluzionato le modalità di ingresso in fabbrica dei 341 lavoratori. Davanti ai tornelli di ingresso, prima della timbratura del cartellino, dipendenti dell’ufficio personale e della vigilanza aziendale, provvedono alla scansione dei green pass di ciascun dipendente. Un’operazione veloce, che tuttavia non ha compromesso il regolare afflusso verso i reparti di lavorazione. "Non abbiamo avuto finora problemi - afferma Vincenzo Laganà dell’Ufficio personale della Hitachi - molti hanno esibito il green pass di avvenuta vaccinazione. I più restii, inizialmente, a vaccinarsi, lo hanno fatto in questi giorni, anche ieri, e ci stanno consegnando la certificazione relativa alla somministrazione della prima dose di vaccino ricevuta».

Ore 9.41: annunciato sit-in al tribunale di Milano

Non si registrano disagi e code per accedere al palazzo di giustizia di Milano in occasione del primo giorno dell’entrata in vigore dell’obbligatorietà del possesso del Green pass sui luoghi lavori. Ai tre ingressi del 'Palazzaccio' le guardie giurate controllano che abbiano la certificazione verde solo le categorie previste (magistrati, personale amministrativo e forze dell’ordine). Agli avvocati, imputati e testimoni viene invece solo la misurata la temperatura come avviene ormai da alcuni mesi.
Alle 10 è atteso l’arrivo di alcuni manifestanti No Green pass per un presidio di protesta indetto sui social network. Intorno all’edificio è presente personale della Digos e le squadre di pronto intervento di Polizia e Carabinieri.

Intanto in città si attendono tre raduni e la Questura non nasconde preoccupazioni per possibili tensioni. Il primo è previsto in tarda mattinata di fronte al Tribunale, in corso di Porta Vittoria, dove all’ingresso sono stati intensificati i controlli per chi deve entrare e all’esterno la vigilanza; sempre in tarda mattinata dovrebbe tenersi un presidio all’Arco della Pace, in corso Sempione, l'unico che è stato preavvisato ufficialmente (gli altri vengono desunti dai social di attivisti No Pass). Nel pomeriggio poi potrebbe esserci un altro raduno in piazza Fontana. Stamani alcuni 'presidi silenziosi' di lavoratori Atm si sono tenuti all’esterno di altrettante sedi dell’azienda dei trasporti milanesi, e hanno riguardato svariate decine di persone. A Milano, sui mezzi cittadini, e sui treni da e per il capoluogo, però, al momento, la circolazione è regolare.

Ore 9.38: rientro ordinato al ministero dell'Istruzione

Non si registrano code o problemi per il rientro totalmente in presenza dei dipendenti del Ministero dell’Istruzione in viale Trastevere a Roma. Lo rendono noto fonti dello stesso Ministero. Da stamattina sono partiti i controlli del green pass all’ingresso con l’App dedicata, mentre da lunedì ci sarà un sistema automatizzato integrato con i tornelli.

Ore 9.35: porto di Palermo operativo, "Situazione tranquilla"

«Al momento non si registra alcuna protesta o blocco. Dalle 5.30 siamo già operativi e non abbiamo notizie di interruzioni all’attività portuale che prosegue regolarmente». Mentre in diversi scali italiani si agita lo spettro dello stop alle attività per la protesta dei portuali senza Green pass, a Palermo la situazione sembra tranquilla, come dice ad AGI Giuseppe Todaro, presidente di Portitalia e Osp, le società che operano all’interno del porto palermitano. Come preannunciato nei giorni scorsi, da oggi sono scattate le operazioni di verifica ai cancelli: «In totale una ventina di persone, fino a due responsabili per ogni squadra di lavoro, sono operative dalle 5 del mattino per controllare, con l’app fornita dal ministero della Salute, il possesso del Green pass». E al momento si registrerebbe solo l’assenza di un lavoratore «ma una defezione non crea alcun problema».

Ore 9.34: Fedriga, il porto di Trieste funziona

«Il Porto funziona: ovviamente in alcuni passaggi ci saranno difficoltà e ranghi ridotti, ma funziona. Ho chiesto di tenere bassa la temperatura evitando scontri frontali per non danneggiare l’economia di un Paese, dato che danneggiare l’attività del Porto di Trieste significa danneggiare un grande numero di aziende che lavorano nell’indotto». Lo ha detto il presidente della Regione Fvg e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, a SkyTG24.

Ore 9.28: presidio ad Aosta, in 100 sotto al Palazzo della Regione

Un centinaio di persone - tra cui studenti, insegnanti, dipendenti pubblici e privati - si è radunato verso le 9 sotto Palazzo regionale, ad Aosta, per protestare contro l’obbligo di Green pass introdotto da oggi per i lavoratori. Su un cartello collocato in mezzo alla piazza è riportato l’articolo 1 della Costituzione «L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro». Tutto si sta svolgendo pacificamente e senza tensioni. Sul posto sono presenti la Digos e la Guardia di finanza.

Ore 9.24: la Zoppas di Treviso incrocia le braccia

Un’ottantina di lavoratori dipendenti delle aziende della metalmeccanica Rica e Sipa, del Gruppo Zoppas, di Vittorio Veneto (Treviso) stanno attuando da questa mattina un presidio di protesta all’esterno degli stabilimenti. L’iniziativa è promossa dai lavoratori non in possesso di Green Pass. Gli addetti totali dei due impianti sono circa 1.300.

Ore 9.23: tutto liscio a Potenza

Sembra un giorno come gli altri a Potenza, dove nelle prime ore del green pass obbligatorio non sono stati segnalati particolari problemi o proteste. Ad esempio, nella sede della Regione, in via Verrastro, le guardie giurate controllano il Qr code, ma finora non è stata segnalata alcuna criticità: infatti è altissima la percentuale di dipendenti che hanno completato il ciclo di vaccinazione anti covid-19. Ieri nel centro storico del capoluogo lucano si è tenuto, senza alcun problema di ordine pubblico, un corteo di 'no green pass', a cui hanno partecipato una quarantina di persone.

Ore 9.20: sciopera la San Benedetto di Venezia

È in corso dalle prime ore di stamani uno sciopero allo stabilimento della San Benedetto di Scorzè (Venezia) per protestare contro l’introduzione dell’obbligo di Green pass per recarsi sul posto di lavoro. Alle 8 erano oltre un centinaio i lavoratori in presidio fuori dai cancelli di viale Kennedy. Il sindacato di base Usb prevede che nell’arco della giornata potrebbero essere quasi 200 i lavoratori che si asterranno dal lavoro, un 20% del totale, considerando che lo stabilimento di Scorzè conta circa un migliaio di dipendenti. La protesta, fa sapere un portavoce del sindacato di base, proseguirà ad oltranza fino a venerdì prossimo. Secondo la stessa Usb oltre ai dipendenti senza Green pass, la protesta coinvolge, in segno di solidarietà anche lavoratori «che possono esibire la certificazione verde, ma non condividono la disposizione governativa».

Ore 9.16: tentano stop del traffico a Roma, bloccati

Qualche decina di no pass questa mattina ha tentato di bloccare il traffico in via Labicana, a ridosso del centro di Roma, ma è stato fermato dalle forze dell’ordine. Il tentato blitz è avvenuto intorno alle 8: il gruppo di manifestanti, radunatosi spontaneamente e con cartelli scritti a mano, ha provato ad invadere la carreggiata ma è stato bloccato e convogliato verso piazza di Porta Maggiore. Attenzione in città, oltre che sulla manifestazione autorizzata di Circo Massimo, anche su eventuali presidi spontanei.

Ore 9.15: un centinaio in Prefettura a Genova

Oltre un centinaio di manifestanti si è radunato davanti alla Prefettura di Genova per manifestare contro l’introduzione dell’obbligo del Green pass sui luoghi di lavoro. Al presidio organizzato dal sindacato Cub hanno aderito l'associazione 'Libera piazza Genovà e semplici cittadini. In piazza bandiere del sindacato e dell’Italia, mentre alcuni manifestanti brandiscono copie della Costituzione. «Non si lavora sotto ricatto», «Liberi di scegliere» e «No Draghi-no green pass-no Cts": sono le scritte su alcuni degli striscioni in piazza. «Siamo in piazza contro il ricatto del Green pass, contro la pretesa del Governo Draghi di imporre ai lavoratori di poter accedere ai luoghi di lavoro, studio e vita sociale - spiega la Cub in un volantino -, solo attraverso l’esibizione di un lasciapassare punitivo e discriminatorio verso chi non ha accolto l’invito alla vaccinazione anti covid». Al momento non si registrano ripercussioni della protesta sul traffico cittadino.

Ore 9.12: 3 presidi a Milano

Nel primo giorno di introduzione del Green pass per i lavoratori del settore pubblico e privato, nell’ora di punta mattutina, a Milano, non sono segnalate criticità nei trasporti, alle banchine e sulle strade. Lo conferma la Polizia Locale che con le pattuglie attenziona la situazione. Atm, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico, non segnala criticità per quanto riguarda la circolazione dei mezzi. Polizia Locale e Questura segnalano tre presidi spontanei di lavoratori all’esterno o in prossimità di sedi dell’Atm: a Milano in viale Sarca e via Novara e a San Donato Milanese in via Impastato. In tutto si tratterebbe di alcune decine di persone, in via di deflusso e senza alcuna tensione. L’Atm ha precisato che la circolazione è regolare sia in metropolitana sia in superficie, per le linee di bus e tram, grazie al lavoro di riorganizzazione dei turni che ha permesso di assorbire l’assenza dei lavoratori che sono contrari al Green pass. Sono infatti 272 i lavoratori che hanno dichiarato di non avere il green pass per la giornata di oggi. Inoltre l’azienda ha registrato un aumento del 15% nell’apertura di giornate di malattia.

Ore 9.11: la deputata Sara Cunial "occupa" gli uffici della Regione Lazio

«Abbiamo occupato gli uffici della Regione Lazio, per dare un segnale forte di resistenza e solidarietà nei confronti di tutti quei lavoratori che da oggi vedranno calpestati i loro diritti e la loro dignità». E’ Sara Cunial, deputata del gruppo Misto, ad annunciare così l’azione intrapresa, da ieri sera, con Davide Barillari, consigliere della Regione Lazio. «L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese», prosegue una nota dei due esponenti politici, apertamente sostenitori delle posizioni No Vax.
«La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. La libertà personale è inviolabile. Questa è la nostra Costituzione e tutti i cittadini e gli organi dello Stato sono chiamati a osservarla fedelmente. E noi siamo qui per questo», rivendicano allora Cunial e Barillari.
«Migliaia di persone sono morte per veder riconosciuti questi diritti. Noi siamo qui oggi per onorarne la memoria e per difendere con ogni mezzo quei diritti che giorno dopo giorno ci vengono vergognosamente strappati. Il nostro Lavoro, la nostra vita, la nostra dignità non sono barattabili. Noi non siamo in vendita. E non ci piegheremo ad alcun bieco, vile e oltraggioso ricatto qual è quello che si sta compiendo in queste ora chiedendo a milioni di lavoratori italiani di rinunciare al proprio posto o alla propria integrità. Non avete fatto i conti però - avvertono - con il popolo italiano, con i milioni di cittadini pronti a resistere e a lottare». «Tantissime persone - dicono ancora - oggi sciopereranno o non si presenteranno al lavoro. Esigono ascolto e rispetto. Noi siamo qui a rappresentarle. Siamo con loro in questa battaglia. Siamo stati eletti per questo. Per dar voce ai nostri elettori. Anche e soprattutto se questi sono minoranze. I diritti concessi ai pochi, in cambio di qualcosa, si chiamano privilegi e uno Stato che si erge su questo principio si chiama dittatura. Non possiamo permetterlo. Ci dovranno portare via con la forza, calpestando fino all’ultimo brandello della legislazione italiana, se vorranno metterci a tacere. In caso contrario noi saremo qui, a dimostrare che ad alzare la testa e a dire no a tutto questo siamo in tanti e saremo sempre di più».

Ore 9.07: nessun blocco nei 5 porti adriatici pugliesi

Nei cinque porti pugliesi di Manfredonia, Barletta, Bari, Monopoli e Brindisi al momento è "tutto tranquillo». Come previsto, non si registrano blocchi, proteste o disservizi per l’entrata in vigore dell’obbligo del Green pass. Nei giorni scorsi, da un monitoraggio disposto dall’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale con le imprese portuali dei cinque scali, è stato rilevato un tasso di vaccinazione ben oltre il 90% tra i dipendenti, facendo già presagire che i cinque porti dell’Adriatico pugliese non avrebbero registrato problemi con riferimento al possesso del green pass.

In Puglia, anche la circolazione di treni e bus è al momento regolare e non si registrano disagi legati all’entrata in vigore dell’obbligo del Green pass. Lo comunica all’ANSA il Gruppo Fs.

Ore 9.01: piccolo gruppo Cobas davanti a Fincantieri di Marghera

Si è limitata ad una protesta di una decina di Cobas l’inizio di giornata alla Fincantieri di Marghera. All’appello di inizio turno delle 6 e delle 8 sono stati pochissimi i lavoratori che non si sono presentati perchè privi della carta verde. Qualche problema tra i lavoratori stranieri, soprattutto bengalesi, senza green pass o con documenti di vaccinazione non riconosciute dall’Italia.

Ore 9: traffico a Roma, problemi "tecnici" per la metro

Traffico sostenuto in tutta Roma, al debutto del green pass obbligatorio sui posti di lavoro e con il rientro in sede di parte dei dipendenti pubblici che lavoravano in smart working. Rallentamenti si registrano da via Cristoforo Colombo a via Aurelia, dalla Tangenziale est a via del Mare. Ma rallentamenti si sono registrati anche in metro a causa di guasti tecnici poi risolti, alla stazione Ionio della metro B-B1, e alla stazione San Giovanni della linea A, chiusa per un periodo di tempo e poi riaperta. Stop temporaneo anche per la fermata Castro Pretorio della linea B, ora in funzione. In giornata è previsto al Circo Massimo il sit-in dei 'No Pass', manifestazione che potrebbe causare ulteriori rallentamenti in quella zona.

Ore 8.58: "Non si passa senza Green pass", falsi cartelli a Verona

Decine di cartelli sono stati affissi la scorsa notte a Verona annunciando che per accedere al centro storico della città attraverso i ponti occorreva essere dotati di Green pass. La Polizia Locale attraverso le telecamere sta cercando di individuare gli autori del gesto. Il sindaco Federico Sono ha voluto rivolgersi ai veronesi attraverso Facebook per sottolineare che i cartelli «sono assolutamente falsi e privi di fondamento» e che «saranno fatti gli opportuni accertamenti per individuare i responsabili di questa grave azione».

Ore 8.54: all'Ast controlli regolari e impianti in marcia

Controlli del Green pass regolarmente al via, stamani, in Acciai Speciali Terni, in occasione della prima giornata di obbligo della certificazione verde nei luoghi di lavoro. I lavoratori in entrata al turno delle 6 sono stati i primi a dover esibire il documento ai tornelli, dove l’azienda ha installato un dispositivo per la lettura dei Qr code. Tutto si è svolto senza problematiche. La procedura verrà replicata tutti i giorni all’entrata di ogni turno. In base a quanto si apprende sia da fonti aziendali che sindacali, l’attività della fabbrica non ha al momento subito ripercussioni a causa di eventuali assenze di dipendenti senza Green pass. Tutti i principali impianti marciano infatti normalmente.

Ore 8.43: al porto di Salerno ritardi causa "lettori"

Nel porto di Salerno non si registrano problemi o fibrillazioni. Nel primo giorno in cui il green pass è diventato obbligatorio, la situazione è sotto controllo. Da quanto si apprende, nello scalo salernitano è tutto regolare e si registra soltanto qualche coda per l’accesso in alcune aziende a causa di lettori lenti per la verifica del green pass. Secondo quanto riferito da fonti sindacali, nel porto di Salerno la maggioranza dei lavoratori è vaccinata mentre la restante parte otterrà il green pass tramite tampone.

Ore 8.40: al porto di Napoli attività regolare

Non si segnalano, al momento, problemi relativi all’introduzione dell’obbligo di Green pass al porto di Napoli. Situazione sotto controllo in uno scalo dove, come confermano le sigle di categoria, «la grande maggioranza dei lavoratori è vaccinata». Al momento nessun disagio e nessuna protesta.

Ore 8.23: hub tamponi all'Interporto di Bologna, pronti ad effettuarne 300

Nel giorno in cui scatta l’obbligo di Green pass sui luoghi di lavoro, all’Interporto di Bologna i flussi al momento sono regolari e per sopperire a eventuali lavoratori senza vaccino è stato allestito un punto tamponi espresso pronto a effettuare oggi 300 test. L’Interporto bolognese è nodo nevralgico dei flussi di merci e logistica del Centro-Nord, vi afferiscono 130 aziende e transitano 5mila mezzi pesanti al giorno. «Con grande soddisfazione posso dire che la situazione è regolare, non ci sono proteste o manifestazioni, si sta lavorando in modo importante col flusso di veicoli consueto», dice Sergio Crespi, direttore generale dell’Interporto ospite di Buongiorno Regione di TgR Emilia-Romagna. «Il flusso è regolare dalle 6 del mattino - aggiunge - Le aziende si sono preparate a effettuare controlli e al momento la situazione logistica dell’Interporto di Bologna sta tenendo». Sul posto è stato allestito da questa mattina un punto tamponi per i lavoratori che fossero sprovvisti di Green pass. L'idea, spiega Crespi, «è stata quella di offrire un servizio aggiuntivo per le aziende» anche perché molti lavoratori, autisti eventualmente senza vaccino avrebbero difficoltà, viste le distanze percorse, a fare tamponi nelle farmacie in centro città. «Il centro tamponi è partito alle 6.30, lo manterremo fino al 31 dicembre, su un’area di circa 100 metri quadrati». Il tampone è a pagamento, costa 17 euro. Li paga il lavoratore, «ci sono aziende che li rimborseranno e altre no, dipende dalle aziende». Ad oggi il punto è pronto a effettuare 300 tamponi, poi in base alla richiesta si potrà calibrarne l’offerta.

Ore 8.10: Torino, code al Pala Giustizia per controlli

Lunghe file si sono formate questa mattina davanti agli ingressi del Palazzo di Giustizia di Torino nella giornata inaugurale del Green pass per accedere ai luoghi di lavoro. A comporre la coda è il personale dipendente e di cancelleria, in attesa di superare i controlli. Per entrare, il personale deve esibire il certificato verde e compilare una autocertificazione. È previsto anche il rilevamento della temperatura. All’ingresso posteriore, da dove è possibile servirsi del parcheggio sotterraneo, la coda è formata da auto. Per gli avvocati non è previsto il Green pass. I controlli, più laboriosi del consueto, ci sono comunque svolti in modo ordinato. Il grosso della coda si è sciolto in prossimità dell’orario di ingresso stabilito per il personale. «Però - ha commentato una impiegata di cancelleria - ci sono persone che hanno dovuto svegliarsi alle 5:30...».

Ore 8.06: porto Genova, bloccata operatività al varco Etiopia

Un presidio di lavoratori sta bloccando le operazioni portuali al varco Etiopia, nel porto di Genova. Al momento l’operatività dello scalo è nulla. Al terminal nessun particolare problema. All’esterno della palazzina che ospita gli uffici permane il presidio dei lavoratori senza green pass mentre una cinquantina di camalli, che stamani stazionavano davanti ai cancelli, sono entrati.

Ore 7.55: sciopero all'Electrolux di Susegana

La rappresentanza sindacale interna dello stabilimento di Susegana (Treviso) di Electrolux ha risposto con uno sciopero stamane all’avvio dell’obbligatorietà del Green pass per i lavoratori. La quota dei non vaccinati, tra i 1.100 dipendenti diretti nell’impianto, è del 20%. L’adesione allo sciopero, nel primo turno iniziato alle 5, riferisce la stessa Rsu, è stata tale da consentire l'attivazione di una sola linea di produzione sulle 4 totali. Fra i partecipanti alla protesta vi sarebbe una parte consistente dei 250 dipendenti con contratto a termine.

Ore 7.53: Trieste, già un migliaio di persone al Varco 4

Sono già circa un migliaio le persone raggruppate davanti al Varco 4 del Porto di Trieste, luogo di ritrovo della manifestazione annunciata dal Coordinamento dei lavoratori portuali della città. Non si tratta solo di portuali, molti riconoscibili dai giubbotti gialli, ma anche di tanti che non operano nello scalo. L’accesso fino a questo momento è stato consentito, ma i camion che arrivano magari da oltre confine si scoraggiano per la folla e tornano indietro. Sono tante comunque le persone che stanno arrivando dalle 7 in poi.

Ore 7.43: operativi i trasporti a Torino

E’ operativo su tutta la rete urbana e suburbana, a Torino, il servizio del trasporto pubblico locale. Lo rende noto Gtt, l’azienda che lo gestisce. Anche la metropolitana è in funzione. L’azienda stima tra il 10 e il 15% le assenze del personale in seguito all’obbligatorietà del Green pass, in vigore da oggi. Di conseguenza "potranno verificarsi modifiche negli orari delle linee - precisa - si sta lavorando per ridurre al minimo i disagi".

Ore 7.42: Terminal Genova Pra, nessuna tensione. Presidio al varco Etiopia

Una cinquantina di persone tra camalli della Culmv e dipendenti del terminal portuale Psa di Genova Pra sono ai cancelli del terminal dalle 6 di stamani per protestare pacificamente contro l’obbligo di presentazione del Green pass. Al terminal per il momento non ci sono camion in attesa. Anche gli autotrasportatori italiani hanno obbligo di presentazione di Green pass ai varchi portuali. I dipendenti del terminal hanno presentato una diffida formale all’azienda. I lavoratori che oggi non prenderanno il turno verranno considerati assenti ingiustificati.

Presidio in corso al varco Etiopia, al porto di Genova, di USB e portuali contro l’obbligo di Green pass per accedere al lavoro. Alcune decine di portuali e non solo stanno stazionando davanti alle transenne, poste davanti all’accesso al varco. I camion che devono entrare, sono costretti ad accedere ad un altro varco, quelli che già si trovavano all’interno vengono invece fatti uscire. L’iniziativa è stata decisa perchè non si è riusciti ad ottenere la gratuità dei tamponi per tutti.

Ore 7.39: nessun disagio per gli operai Stellantis di Pomigliano

Nessun disagio per i lavoratori dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco (Napoli) nel primo giorno di Green pass obbligatorio esteso a tutti i lavoratori pubblici e privati. Le tute blu addette al primo turno di lavoro, infatti, hanno varcato i cancelli muniti di certificazione verde da poter esibire in caso di richiesta. I controlli sono stati effettuati a campione ed i lavoratori selezionati sono stati fatti accomodare in un’apposita sala interna dove hanno potuto esibire il proprio green pass in completa privacy. Nessun disagio nemmeno al Varco 1, riservato agli autotrasportatori e ai grossi fornitori, obbligati a esibire la certificazione verde al pari dei dipendenti.

Ore 7,39: ex Ilva, fila solo per chi deve mostrare il tampone

Sembra essere partita senza grossi problemi la prima giornata dell’obbligatorietà del Green Pass all’ex Ilva di Taranto, ora Acciaierie d’Italia, tra le fabbriche più grandi d’Italia. A ieri sera, hanno detto i delegati sindacali che stamattina erano davanti al siderurgico, circa 1050 su 8200 di organico erano i diretti ex Ilva senza Green Pass mentre, nell’indotto-appalto, un migliaio erano ancora gli sprovvisti su una forza complessiva di circa 3500. Non si sono verificati grandi disagi alla portineria D, la più grande dello stabilimento siderurgico. Ma c'è anche da considerare attualmente è in corso la cassa integrazione per un numero massimo di 3500 unità e che il venerdì è anche un giorno con meno personale al lavoro. Alla portineria D l’aspetto subito emerso questa mattina e che i dipendenti ex Ilva che hanno comunicato nei giorni scorsi all’azienda il possesso del Green Pass e fatto caricare quest’ultimo sul badge aziendale di accesso, hanno superato i tornelli delle portinerie senza alcun problema. Strisciavano come sempre il badge ed erano nello stabilimento.

Ore 7.36: presidio alla Fiat Avio, "no ai ricatti"

Un centinaio di persone, tra lavoratori privi di certificazione, No Green pass del movimento 'La Variante Torinese' e I Si Cobas, si sono dati appuntamento questa mattina all’alba per un presidio davanti ai cancelli della Fiat Avio a Rivalta, alle porte con Torino, all’entrata del primo turno. «Sono 32 anni che lavoro qui - sostiene Francesco - e oggi non posso entrare perché non sono vaccinato. Ci stanno privando della libertà. Solo in Italia bisogna pagare per entrare al lavoro». «A casa ho tre figli - aggiunge Roberto impiegato in un’azienda alimentare del territorio - ho bisogno di lavorare, ma vaccinarsi o tamponarsi è un vero e proprio ricatto perché non si tiene conto che per molti non è solo un costo, ma un problema psicofisico». «Non capisco perché non usano i tamponi salivari invece di rovinarci i nasi», commenta Enrico, che non ha nessuna intenzione di vaccinarsi «perché fa male e non serve a nulla». Ai cancelli della porta 10 sono affissi alcuni striscioni con scritto "No al ricatto del Green Pass nei luoghi di lavoro" e "Il lavoro è un diritto, tamponi gratis". Altri presidi sono stati annunciati alla Pirelli di Settimo Torinese, all’Iveco di Torino e alla Gallina di La Loggia.

"Essere qui alle 6 del mattino è un successo", sostiene Marco Liccione leader del movimento No Green Pass 'La Variante Torinese', davanti ai cancelli della Fiat Avio di Rivalta (Torino), in presidio con i lavoratori privi del Green Pass. "Qui in mezzo a noi ci sono anche dei vaccinati - aggiunge Liccione - ma non crediamo più a questo Governo. I cittadini sono esasperati, la violenza non è mai giustificata, ma non ne possiamo davvero più. Hanno toccato le fondamenta, l’articolo 1 della Costituzione, dimenticando che la gente sopravvive con il lavoro". "Chiediamo la revoca immediata di questa misura anti operai - spiegano i SI Cobas durante il presidio - il governo, in sintonia con i padroni e con la complicità dei Sindacati Confederali, con l’obbligo del 'Green Pass' impone un vergognoso ricatto per lavorare, comunque costringendoci ad andare a lavorare in condizione di rischio". "È una grave discriminazione l'attacco che come lavoratori stiamo vivendo", concludono.

Ore 7.13: nessun blocco o sciopero ai varchi del Porto di Venezia

Situazione tranquilla stamane al Porto di Venezia: i lavoratori dello scalo marittimo lagunare si sono tutti presentati al lavoro. "E' una giornata normale - conferma all’ANSA Mauro Piazza, presidente della Nuova compagnia dei lavoratori portuali di Venezia - da noi non ci sono scioperi né blocchi ai varchi di ingresso". Dei 180 lavoratori che operano nello scalo marittimo (120 dipendenti, 30 portuali di Chioggia e 30 esterni) tutti, con una sola eccezione, sono regolarmente in servizio. Anche Chiara Bottazzo, presidente dell’Associazione agenti e mediatori marittimi della provincia di Venezia, parla di una situazione al momento regolare. "Le navi stanno entrando regolarmente in Porto - dichiara - al momento non abbiamo sentori di problemi. Vedremo se cambierà qualcosa dopo le 8".

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