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Qualità della vita: Trieste al primo posto, Crotone ultima in Italia. Il Mezzogiorno a fondo

Trieste è la città dove si vive meglio in Italia. Questo il risultato della 32a edizione dell’indagine sulla qualità della vita nelle province italiane, pubblicata oggi dal Sole 24 Ore. I capoluogo giuliano, già salito negli ultimi due anni al quinto posto della graduatoria annuale, nella classifica 2021 conquista anche il primato nell’indice tematico di "Cultura e tempo libero", arriva seconda in "Affari e lavoro" e quarta in "Ambiente e servizi". Sul podio inoltre torna Milano, dopo la scivolata fuori dalla top ten nel 2020 per effetto del Covid, e Trento resta solida al terzo posto. L’indagine, come ogni anno, scatta una fotografia del Paese attraverso 90 indicatori statistici su base provinciale divisi in sei ambiti: ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia società e salute, ambiente e servizi, cultura e tempo libero. Tra questi, ci sono 28 parametri aggiornati al 2021 (alcuni addirittura a settembre-ottobre scorso) e una decina di "indici sintetici" (cioè che a loro volta aggregano più parametri): quest’anno la storica indagine del Sole 24 Ore consente di focalizzare in particolare come sta andando la ripresa post pandemia - grazie ad un’analisi fatta su 20 dei 90 indicatori, per i quali è stata anche considerata la variazione rispetto all’anno precedente - e quali sono i divari territoriali, di genere e generazionali che ancora persistono, analizzati attraverso gli indici della Qualità della vita di bambini, giovani e anziani, che premiano le province con il miglior contesto di vita per fasce di età, e l’indice della Qualità della vita delle donne, presentato oggi per la prima volta, che misura la geografia dei divari di genere.

I risultati dell’indagine evidenziano che tra le prime dieci province, sette sono del Nord-Est: Bolzano (5ª), Pordenone (7ª), Verona (8ª) e Udine (9ª) che confermano la loro vivibilità e Treviso (10ª) è l’unica new entry, anche grazie al primato nella Qualità della vita delle donne, l’indice presentato per la prima volta quest’anno per mettere al centro le tematiche di genere nella ripresa post-pandemia. Confermate nella top ten anche Aosta (4ª) e Bologna (6ª). Il capoluogo emiliano, in testa nell’edizione 2020, scende di qualche posizione ma conquista il primo posto in "Demografia, società e salute" soprattutto grazie agli elevati livelli di istruzione della popolazione. Le province lombarde riconquistano tutte diverse posizioni rispetto allo scorso anno, ad eccezione di Sondrio. Nel 2020 la regione, più di altri territori, era stata particolarmente penalizzata dall’impatto dell’emergenza sanitaria, misurato ad esempio dal crollo del Pil pro capite in seguito al lockdown e dai dati sanitari (mortalità e contagi in primis).

La classifica

Perdono terreno le province dell’Emilia Romagna, penalizzate - tra l'altro - dal numero di denunce per tipologie di reato in "Giustizia e sicurezza" e nei due indici del clima (che sintetizza dieci parametri climatici, dalle ondate di calore agli eventi estremi) e dello Sport e Covid (che misura l’impatto sui campionati sportivi e gli eventi annullati). È scendendo sulla costa adriatica, poi che, rispetto allo scorso anno, si segnalano ulteriori ribassi nella classifica del benessere, a partire da Ferrara (-11 posizioni) passando per le province marchigiane, arrivando a Chieti e Pescara. Stabile nelle ultime posizioni, quasi a confermare l’urgenza degli investimenti del Pnrr in arrivo per ridurre i divari, il Mezzogiorno. Crotone ultima, come lo scorso anno, anticipata da Foggia e Trapani che scivolano sul fondo. Su novanta indicatori le ultime posizioni sono popolate in ben 57 casi da province del Sud o delle Isole. E le prime province non del Mezzogiorno che si incontrano, partendo dal fondo e salendo verso l’alto, sono Latina (83ª) e Frosinone (82ª), seguite a poca distanza da Imperia (77ª).
Perdono terreno le province dell’Emilia Romagna, penalizzate - tra l'altro - dal numero di denunce per tipologie di reato in "Giustizia e sicurezza" e nei due indici del clima (che sintetizza dieci parametri climatici, dalle ondate di calore agli eventi estremi) e dello Sport e Covid (che misura l’impatto sui campionati sportivi e gli eventi annullati). È scendendo sulla costa adriatica, poi che, rispetto allo scorso anno, si segnalano ulteriori ribassi nella classifica del benessere, a partire da Ferrara (-11 posizioni) passando per le province marchigiane, arrivando a Chieti e Pescara. Stabile nelle ultime posizioni, quasi a confermare l’urgenza degli investimenti del Pnrr in arrivo per ridurre i divari, il Mezzogiorno. Crotone ultima, come lo scorso anno, anticipata da Foggia e Trapani che scivolano sul fondo. Su novanta indicatori le ultime posizioni sono popolate in ben 57 casi da province del Sud o delle Isole. E le prime province non del Mezzogiorno che si incontrano, partendo dal fondo e salendo verso l’alto, sono Latina (83ª) e Frosinone (82ª), seguite a poca distanza da Imperia (77ª).

Qualità della vita: disastro Sicilia

Cinque capoluoghi della Sicilia su nove migliorano la propria posizione in classifica ma tutte le città dell’Isola sono ben lontane dai primi posti che vedono il podio con Trieste, Milano e Trento. Per arrivare alla prima città siciliana nella classifica sulla Qualità della vità pubblicata questa mattina da "Il Sole 24 ore" bisogna scorrere fino all’84esima posizione (su 107 capoluoghi di provincia in elenco) per leggere Agrigento che fa un balzo in avanti di 14 posti rispetto all’anno precedente. Seguono poi Ragusa (87esimo posto, +12), Enna (92esimo, +11) e poi Palermo (95 posto e- 6 rispetto all’anno scorso). Nelle ultime dieci posizioni di classifica, poi, cinque posti sono occupati da città siciliane. Si tratta di Messina (97esimo, -6), Siracusa (98, +7), Catania (102, -12), Caltanissetta, (103, +3). Chiude la classifica delle città siciliane Trapani che si trova al terzultimo posto nazionale (prima di Foggia e Crotone) occupando il 105esimo posto e perdendo 4 posti rispetto all’anno precedente.

Qualità della vita: in Calabria primati negativi

E' Cosenza la provincia migliore in Calabria nella classifica del Sole-24 Ore: occupa l'88° posto. Catanzaro è 96esima (+6 posizioni rispetto al 2020), Reggio Calabria 101. (-6), Vivo Valentia 104. e Crotone - come detto - in ultima posizione in Italia.

 

 

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