Omicidio di Soriano, perquisizioni in cerca del killer. Non si escludono piste al di fuori della 'Ndrangheta
Un omicidio plateale. Quasi una scena tratta da un film di gangster, commesso una manciata di ore prima dello scoccare di mezzanotte, quando tutti si preparavano al cenone di Capodanno, che si presenta come un vero e proprio rompicapo. Probabilmente anche Giuseppe De Masi, 39 anni di Sorianello, nel tardo pomeriggio di venerdì, stava pensando alla serata da trascorrere in allegria in attesa del nuovo anno e forse per questo era andato dal barbiere. Ma qualcuno, evidentemente, lo seguiva nell’ombra, tant’è che dalla barberia ubicata nel centro di Soriano, il 39enne è uscito diverse ore dopo, portato a spalla in una bara. Mentre si trovava all’interno del salone, infatti, il suo assassino ha improvvisamente fatto irruzione premendo ripetutamente il dito sul grilletto di un revolver. Presumibilmente a sparare è stata una sola persona ma non è escluso che ci fosse qualcuno ad attenderla per portarla lontano da Soriano a missione compiuta. Al momento non è stato ancora chiarito se il sicario sia giunto in sella a una motocicletta o a bordo di un’auto in ogni caso condotte da un complice. Probabilmente in tal senso qualche elemento utile alle indagini potrebbe fornirlo il sistema di videosorveglianza della zona essendo centrale e dove si trovano esercizi pubblici e l’Ufficio postale. Per l’omicidio De Masi le piste investigative seguite sono diverse anche perché, nonostante il delitto sia stato compiuto con modalità tipicamente mafiose, non sarebbe da inquadrare nelle dinamiche criminali della zona attraversata da uno scontro, ormai ultraventennale, tra i Loielo e gli Emanuele per il controllo e per il predominio sul territorio. Quanti conoscevano Giuseppe De Masi, infatti, lo descrivono come un uomo, da almeno una decina di anni a questa parte, dedito al lavoro – era titolare di una piccola impresa di movimento terra e di un autolavaggio – anche se in passato era rimasto coinvolto in due operazioni (Luce nei boschi e Ghost, entrambe coordinate dalla Dda di Catanzaro) per reati relativi al traffico di stupefacenti, ma i due processi si sono conclusi per Giuseppe De Masi con un’assoluzione con formula piena. Intanto la notte di San Silvestro non ha portato brindisi agli investigatori impegnati nelle indagini, ma una serie di perquisizioni domiciliari e di controlli, mentre qualche persona potrebbe essere stata già sottoposta allo stub.