L'urlo, l'impatto, la morte. Alessandro Marcelli, 58 anni, direttore d'esercizio dell'impianto di risalita di Lorica, in Sila, è stato travolto da una cabina ed è morto nonostante i soccorsi immediati. Incerte le cause della tragedia che si è verificata questa mattina, poco dopo l'apertura dell'impianto, che poi è stato chiuso per consentire alle forze dell'ordine di effettuare i rilievi. Una domenica che prometteva bene, con uno splendido sole e tanta gente arrivata anche da Puglia e Sicilia per divertirsi. Marcelli era lì, come faceva sempre. Sempre scrupoloso e attento nelle verifiche. Non lasciava mai nulla al caso. Anche ieri mattina stava ispezionando l'area, riaperta da qualche settimana al pubblico. Sul posto è giunto anche l'elisoccorso ma tutto è stato inutile.
In un secondo momento è stato concluso il recupero da parte dei vigili del fuoco di sei addetti bloccati in due cabine (a seguito della chiusura precauzionale dell’impianto) tra i piloni 2 e 6 che ha visto impegnato anche personale Saf (speleo alpino fluviale) dei vigili del fuoco.
Pm Cosenza sequestra cabinovia
La Procura della Repubblica di Cosenza ha disposto il sequestro della cabinovia per consentire gli accertamenti tecnici necessari a ricostruire la dinamica dell’incidente. La salma di Marcelli è stata posta a disposizione dell’autorità giudiziaria che dovrà decidere sull'effettuazione dell’autopsia.
L'incidente a Lorica del dicembre 2016: morto un operaio
Era l'1 dicembre del 2016 quando i lavori di ammodernamento dell’impianto sciistico di Lorica si macchiarono di sangue. Un operaio morì ed un altro rimase ferito in modo grave in un incidente avvenuto in località Cavaliere, alla stazione di partenza per monte Botte Donato. La vittima si chiamava Enzo Bloise, di 31 anni, originario di Laino Borgo. A restare ferito un operaio, S.S., allora 24enne, nativo di San Nicola Arcella. Entrambi residenti a Millesimo, in provincia di Savona, dove aveva sede l’impresa subappaltatrice che stava eseguendo una serie di lavori presso gli impianti di Lorica. Bloise morì sul colpo, per l’impatto al suolo, ghiacciato, a causa delle temperature bassissime di quei giorni. I due operai, secondo quanto accertato dai carabinieri della locale Stazione e della Compagnia di Rogliano, giunti sul posto insieme a personale del Soccorso alpino e all’eliambulanza del 118, si trovavano sopra un carrello di servizio per effettuare un intervento manutentivo sul tracciato che fino a qualche anno fa ospitava il campo scuola della della Fisi, dove stava nascendo una nuova seggiovia. Il carrello su cui si trovavano i due operai si staccò dai cavi della funivia facendo precipitare i due per una ventina di metri. Per Bloise non ci fu nulla da fare.
Il cordoglio del presidente Occhiuto
"La Regione Calabria esprime profondo cordoglio per la drammatica morte di Alessandro Marcelli.
Tutta l’amministrazione regionale si stringe attorno alla famiglia, in questo difficile momento.
La magistratura faccia piena luce in merito all’incidente costato la vita a Marcelli. Trovo giusto che gli impianti di risalita siano rimasti chiusi, per accertare la reale dinamica di quanto accaduto, e in segno di rispetto per una così grande tragedia".
Mancuso: "Fare luce su quanto accaduto"
"Giungano le sentite condoglianze del Consiglio regionale alla famiglia dell’ingegnere Alessandro Marcelli". Lo dice il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, che aggiunge: "Mi associo a quanti si rivolgono alle Autorità preposte perché sia fatta piena luce sull'accaduto. E sottolineo l’urgenza che l'Italia stanzi le risorse necessarie per potenziare la sicurezza sui posti di lavoro al fine di fermare quella che il presidente Mattarella, in un suo recente messaggio al Presidente dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro, ha definito 'una ferita sociale lacerantè che non trova soluzione ed è in continuo e drammatico aumento"
L'altra tragedia familiare
Anche il fratello di Marcelli era morto in servizio, il 23 maggio del 2017, a causa di un malore. Si chiamava Gianfranco e lavorava all'Amaco.
Cavallaro (Cisal): "Potenziare sicurezza e prevenzione"
“Ennesimo incidente sul lavoro. Ennesima tragedia. Questa volta in Calabria, a Lorica. Nell’esprimere il cordoglio di tutta la Cisal alla famiglia dell’uomo deceduto, e in attesa che gli organi preposti accertino la dinamica dell'incidente mortale ed eventuali responsabilità, ribadiamo con forza la necessità di potenziare la sicurezza e la formazione con un adeguato stanziamento di risorse economiche e di personale”. Lo dichiara il Segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro.
La Filt Cgil Calabria chiede chiarezza
«Una vera e propria continua strage che colpisce drammaticamente tutto il mondo dei trasporti». Ad affermarlo congiuntamente la Filt Cgil nazionale e la Filt Cgil Calabria, a seguito dell’incidente mortale. Le due federazioni dei trasporti della Cgil esprimono «il proprio profondo cordoglio alla famiglia del lavoratore deceduto e vicinanza a tutti i lavoratori rimasti bloccati nell’'impianto di risalita a seguito dell’incidente» e chiedono «di fare chiarezza sulle dinamiche per risalire alle eventuali responsabilità di questa tragedia e per capire se ci sono state lacune nell’applicazione di tutte le misure necessarie sulla salute e sicurezza sul lavoro».
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