Sabato 16 Novembre 2024

La tragedia di Rezzato, l’amico: «Avevo mal di testa, ho dato l’auto a Salah. Pensavo avesse la patente»

 
Irene Sala
Natiq Salah
Dennis Guerra
Imad Natiq
Imad El Narram
 
 

Insieme sabato notte, su quella auto che ad una velocità folle si è scontrata contro un pullman. Insieme oggi, seppur in chiese diverse, nel giorno dell’ultimo saluto. Due paesi in provincia di Brescia si sono fermati in segno di lutto. A Villanuova sul Clisi sono stati celebrati i funerali di Irene Sala, 17 anni, mentre allo stesso orario a Sabbio Chiese quelli del 19enne Dennis Guerra. Due delle cinque giovanissime vittime del drammatico incidente che si è verificato a Rezzato lungo la statale che dal Lago di Garda porta alla città. Le salme degli altri ragazzi, Salah Natiq 22enne che era alla guida senza aver mai preso la patente, il cugino 20enne Imad Natiq e Imad El Harram anche lui 20enne saranno invece trasferite in Marocco, terra di origine delle famiglie. Un gruppo che viaggiava su un’auto di un amico 18enne che agli inquirenti ha raccontato: «Avevo mal di testa, ho dato l’auto a Salah perché pensavo avesse la patente. Lo avevo già visto guidare. Se solo potessi tornare indietro...». In chiesa, nei due funerali di oggi, c'erano tantissimi giovani di una valle intera, la Valsabbia, travolti da una tragedia molto più grande di loro. «Mia figlia Irene non ha mai condannato nessuno, non parlava mai male di nessuno. È questo il suo grande insegnamento. Chiedo a tutti di non giudicare, ma di essere solo uniti. Si progredisce solo con il mutuo soccorso», sono state le parole pronunciate da Enrico Sala, al termine del funerale della figlia Irene. «Lei era molto buona, difendeva l'indifendibile. Vorrei che fosse morta per un motivo serio. Prendete come esempio il mutuo aiuto che contraddistingueva ogni suo gesto», ha aggiunto il genitore. Fuori dalla chiesa gli amici hanno affisso uno striscione per la ragazza che non c'è più. «Sarai sempre il nostro angelo custode». Il parroco, Don Gualtiero Pasini, sacerdote e anche professore di religione nelle scuole superiori e che ogni giorno è a contatto con gli adolescenti, ha detto che è «il momento del dolore immane e sconfinato, della solidarietà e della vicinanza», chiedendo «silenzio nel rispetto dei genitori e della sorella». Allo stesso orario a Sabbio Chiese sono stati celebrati i funerali di Dennis Guerra, che sabato notte era seduto a fianco dell’amico al volante. Il Vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada ha inviato una lettera alla famiglia. «La vita va curata, protetta e donata e questo sacrifico se compreso potrà lasciare un solco di speranza», ha detto il sacerdote nel corso dell’omelia. All’uscita della bara dalla chiesa, sul sagrato è partito il coro degli ultras della Curva Nord «Madonnina dai riccioli d’oro», dedicata a Dennis Guerra che frequentava lo stadio bresciano. E che anche lui è stato strappato alla vita troppo presto.

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