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Terremoto nel Vesuvio, doppia scossa a una profondità di 0 km

Dopo lo sciame sismico registrato nei Campi Flegrei, doppio terremoto anche nel Vesuvio. Registrata alle 11.44 dall'Ingv una scossa di magnitudo 2.3, proprio dentro il vulcano, con coordinate geografiche (lat, lon) 40.819, 14.431 ad una profondità di 0 km. Quattro minuti dopo, alle 11.48 c'è stata una scossa di magnitudo 1.5.

I comuni più vicini, nella provincia di Napoli, sono Trecase,  Ottaviano e Boscotrecase (5 km), e poi Massa di Somma, San Sebastiano al Vesuvio, Somma Vesuviana, Terzigno, Sant'Anastasia, Boscoreale, Pollena Trocchia, Portici e Torre del Greco (tutti a 6 km di distanza dall'epicentro del terremoto).

Il complesso vulcanico del Somma-Vesuvio

"Il complesso vulcanico del Somma-Vesuvio - si legge sul sito dell'Ingv - è situato nella parte sud-orientale della Piana Campana dove svetta con un’altezza di 1281 m s.l.m. Esso è composto da un edificio più antico, il Somma, caratterizzato da una caldera sommitale formatasi in diverse fasi, ed uno più recente: il cono del Vesuvio, cresciuto all’interno della caldera.

Il complesso vulcanico ha una storia eruttiva il cui inizio è più recente di 39.000 anni ed è stata a lungo dominata dall’emissione di colate laviche e da esplosioni di bassa energia, fino a circa 20.000 anni fa. In seguito, lo stile eruttivo è stato molto più variabile. Da allora ad oggi, infatti, il vulcano ha generato 4 eruzioni di alta energia - dette eruzioni pliniane e precedute da periodi di quiescenza piuttosto lunghi - e circa 10 eventi esplosivi di energia inferiore (eruzioni subpliniane e stromboliane violente). L’ultimo evento pliniano è rappresentato dalla famosa eruzione del 79 d.C., che ha ancora una volta modificato la caldera del Somma, all’interno della quale si è poi formato il cono recente. In epoca storica gli eventi di maggiore energia, sono stati le eruzioni subpliniane di Pollena (472 d.C.) e del 1631.

Il Vesuvio è stato caratterizzato da fasi di attività a condotto aperto e fasi a condotto ostruito. Le prime sono state dominate da eruzioni frequenti, con l’alternarsi di periodi di attività stromboliana persistente (di bassa energia) ed attività effusiva. Questo tipo di attività ha lungamente caratterizzato il vulcano nell’ultimo periodo storico, compreso tra il 1631 ed il 1944, data della sua ultima eruzione. Le fasi a condotto ostruito, come quella attuale, sono caratterizzate dalla totale assenza di attività eruttiva. Questi periodi, che nella storia del Vesuvio hanno avuto durata molto variabile (da poche centinaia a migliaia di anni), corrispondono a periodi di ri-alimentazione del sistema magmatico e sono terminati con eruzioni esplosive pliniane o subpliniane.

L’eruzione del 18 marzo 1944 è durata circa 10 giorni, ha generato colate di lava che hanno parzialmente distrutto gli abitati di Massa di Somma e San Sebastiano al Vesuvio, ed esplosioni che hanno generato depositi di ceneri e lapilli, distribuiti ad est ed a sud del vulcano. Dalla fine dell’eruzione del ‘44, il Vesuvio è in uno stato di quiescenza caratterizzato da una sismicità molto moderata e da debole degassamento a bassa Temperatura in area craterica".

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