Nessun danno significativo a persone o strutture: le scosse di terremoto che ieri sera e nella notte hanno interessato l’Emilia, con epicentro nel Reggiano, sulla base delle prime, tempestive verifiche durante l'intera nottata non hanno avuto fortunatamente conseguenze. Lo comunica la Regione in una nota in cui fa il punto della situazione e dei controlli. Per il momento, sottolinea, l'effetto più grosso è stata la paura, in un territorio già colpito dal grave terremoto di dieci anni fa e, in particolare a Correggio, anche nel 1996. Nessuna segnalazione di rilievo a parte alcune chiamate ai Vigili del fuoco per timore di inagibilità per case molto vecchie e già in cattive condizioni. Anche le Soprintendenze hanno in corso i sopralluoghi per verificare eventuali danni ai beni culturali. L’Agenzia regionale di Protezione civile è in costante contatto con i coordinamenti dei Vigili del fuoco, le Prefetture di riferimento e le strutture sanitarie. Stamattina presto sono state fatte verifiche sugli edifici scolastici, da parte di Province e Comuni; verifiche anche nelle strutture sanitarie, per poter disporre eventuali evacuazioni, seppure al momento non vi siano provvedimenti in vista. Costante è il coordinamento con la Giunta regionale e il presidente Stefano Bonaccini; un lavoro di squadra con sindaci, istituzioni, sistema di protezione civile e volontariato, forze dell’ordine attivatosi subito nella serata di ieri, con l'apertura del Cor, Centro operativo regionale della Protezione civile a Bologna, dove si trovava l’assessora Irene Priolo, e quelli di Modena, a Marzaglia, e Reggio Emilia, dove si erano recati Bonaccini e l’assessore Alessio Mammi. «È stato continuo il collegamento con la ministra Lamorgese e il capo della Protezione civile nazionale, Curcio - sottolinea Bonaccini - che ho sentito ancora questa mattina e che ringrazio insieme a tutti i soggetti impegnati nel territorio».