Un'avanzata via terra, mare e cielo. La Russia ha attaccato l'Ucraina da tutte le direzioni. A partire dalle 4 del mattino italiane, i soldati inviati dal Cremlino hanno varcato i confini nelle aree di Chernihiv, a nord, vicino alla frontiera con la Bielorussia; di Kharkiv, a est, e di Lugansk, nel Donbass, di cui Vladimir Putin ha appena riconosciuto l’indipendenza. Le truppe di Mosca sono anche sbarcate da sud via mare a Odessa e Mariupol, le due principali città portuali dell’Ucraina affacciate rispettivamente sul Mar Nero e su quello d’Azov. Un attacco da ogni direzione come si vede nella mappa della CNN.
Dall’alba sono state inoltre registrate esplosioni nella capitale Kiev, dove hanno risuonato le sirene antiaeree e intorno a metà mattinata si sono alzate colonne di fumo nero sul quartier generale dell’intelligence militare ucraina, e in numerose altre città, da Kharkiv a Mariupol. «La Russia ha proditoriamente attaccato il nostro Stato questa mattina, come fece la Germania nazista nella Seconda Guerra Mondiale», ha scritto su Twitter il presidente ucraino Volodomyr Zelensky, che ha dichiarato la legge marziale e offerto un’arma a ogni cittadino che la richieda. «Da oggi i nostri Paesi sono su due lati differenti della storia mondiale».
Già tre ore dopo l’inizio dell’invasione, la Russia ha annunciato di aver bloccato tutte le spedizioni marittime sul Mar d’Azov, dove secondo l’agenzia russa Novosti due mercantili sarebbero state colpiti da missili, mentre l’Ucraina si è appellata alla Turchia chiedendo di impedire alle navi russe l’attraversamento dello stretto che collega il Mar Nero al Mediterraneo. Il ministero della Difesa russa ha anche comunicato di aver colpito infrastrutture militari nella basi ucraine, neutralizzando la capacità di difesa aerea.
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