Mercoledì 02 Ottobre 2024

La minaccia del nucleare di Putin, gli Usa: "Schema di minacce per mettere pressione sulle trattative"

Vladimir Putin
 
 
 
 
 

In un incontro con il ministro della Difesa Serghei Shoigu e il capo di stato maggiore Valeri Gerasimov, Putin ha ordinato di porre le forze di deterrenza dell’esercito russo in «regime speciale di servizio da combattimento». Le forze di deterrenza comprendono anche le armi nucleari. «I Paesi occidentali non stanno solo intraprendendo azioni ostili contro il nostro Paese nella sfera economica, intendo quelle sanzioni di cui tutti sono ben consapevoli, ma anche gli alti funzionari dei principali Paesi della Nato fanno dichiarazioni aggressive contro il nostro Paese», ha spiegato Putin.

A sostegno della Russia anche il presidente della Bielorussia

Le sanzioni contro la Russia sono "peggio di una guerra. La Russia viene spinta verso una terza guerra mondiale": lo ha detto oggi il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, secondo quanto riporta la Tass. «In una situazione come questa dovremmo essere consapevoli che ci sono tali sanzioni. Si parla tanto di settore bancario, gas, petrolio, Swift. È peggio della guerra. La Russia viene spinta verso una terza guerra mondiale. Dovremmo essere molto riservati e stare alla larga da essa. Perché la guerra nucleare è la fine di tutto».

La risposta americana: "Putin peggiora le cose"

La scelta di Vladimir Putin di mettere in stato di allerta le forze di deterrenza russe, comprese quelle nucleari, «dimostra che il leader russo sta aggravando il conflitto in un modo che è inaccettabile». Lo ha detto l’ambasciatore americano alle Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield, in un’intervista alla Cbs.  «Questa guerra è responsabilità di Vladimir Putin». Lo afferma il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, sottolineando che le nuove dichiarazioni di Putin sul nucleare si vanno ad aggiungere alla «retorica aggressiva» delle ultime settimane. "A ogni passo di questo conflitto Putin ha fabbricato minacce per giustificare le sue azioni aggressive. L’unico motivo per cui le sue forze si trovano di fronte a una minaccia oggi è perché hanno invaso un paese sovrano, e uno senza arma nucleare. Questo è un altro passo di escalation e completamente non necessario», aggiunge. Il Pentagono non si esprime su un possibile cambio nella strategia nucleare americana dopo che Vladimir Putin ha ordinato l’allerta del sistema difensivo nucleare russo. Gli Stati Uniti hanno «fiducia nel fatto che possono difendersi e difendere gli alleati», si limita ad affermare un funzionario del Pentagono citato dai media americani. Gli Stati Uniti stanno cercando di capire quello che l’annuncio di Putin sul nucleare significa in «termini tangibili», spiega un funzionario del Pentagono, precisando che le forze di difesa ucraina stanno usando tattiche "creative» per ostacolare l’invasione russa.

L'intervento della Casa Bianca

L’ordine di Putin di mettere in stato d’allerta le forze di deterrenza russe, comprese quelle nucleari, «fa parte di uno schema di minacce costruite e che non esistono, volte a giustificare l’aggressione». Lo ha detto la Casa Bianca

Russia e Stati Uniti, 11mila testate atomiche equamente suddivise

Le due ex superpotenze dispongono insieme di 11mila testate atomiche, equamente suddivise fra Russia e Stati Uniti. Ai tempi della Mad (mutual assured destruction, o distruzione reciproca assicurata), all’apice della guerra fredda “ce n’erano in tutto 70mila”. I passi avanti da allora non sono mancati. Ma nemmeno quelli indietro, come il ritiro dell’America di Trump nel 2019 dal trattato Inf (Intermediate Range Nuclear Force, missili capaci di viaggiare tra 500 e 5.500 chilometri), quello firmato nel 1987 nella famosa foto con Reagan e Gorbaciov.

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