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Olena fugge da Kiev, partorirà a Potenza. E' una ex "bimba di Chernobyl" in affido in Italia

Potrebbe nascere nei prossimi giorni la bambina di Olena, la venticinquenne arrivata ieri a Potenza incinta di trentasei settimane. La donna è attualmente ricoverata nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale San Carlo del capoluogo lucano per accertamenti. Olena è partita da un paesino ad 80 chilometri da Kiev, dove aveva trovato rifugio con altre gestanti in una struttura protetta, di quelle che i locali chiamano «chiese bianche», viaggiando per tre giorni a bordo di un bus organizzato da un’associazione di volontariato di Napoli.

Ad accoglierla a Tito (Potenza) è stata una famiglia che già l’aveva ospitata temporaneamente negli anni passati aderendo ai programmi di affido temporaneo dedicati ai bambini di Chernobyl ospitati negli orfanotrofi del posto. La venticinquenne, che in Ucraina aveva trovato impiego nel settore dell’agricoltura, è arrivata in Italia con una piccola borsa, lasciando nel suo paese tutto il corredino preparato per la bimba che stava per nascere. Subito è partita la gara di solidarietà dei potentini coordinata dall’associazione «Avanti gli ultimi».

«Potenza ha risposto generosa alla nostra richiesta di aiuto - racconta all’AGI, Antonella Tancredi, presidente dell’associazione, anche lei ieri a Candela per accogliere Olena - abbiamo raccolto in poche ore abbigliamento per la degenza di Olena e per il corredino della bambina, il nostro augurio è che loro riescano a trovare qui tutta la serenità di cui hanno bisogno».

Dall’Ucraina la donna ha lanciato la richiesta di aiuto alla sua mamma adottiva lucana. «Mercoledì intorno alle due mi ha scritto un messaggio , "mamma siamo di nuovo sotto terra", così lei indicava il bunker della struttura - racconta la donna potentina che l’ha accolta - a quel punto mi sono messa in moto per farla arrivare qui grazie all’aiuto dell’ex presidente di un’associazione che gestiva in passato gli affidi dei bambini di Chernobyl. Giovedì è partita con le altre 10 donne che erano con lei nella struttura protetta alla volta di Kiev e da lì il viaggio verso l’Italia. Ieri, Olena ha potuto, dopo tre giorni, riabbracciare la sua famiglia lucana che è andata a prenderla a Candela (Foggia), assieme ai volontari dell’associazione potentina «Avanti gli ultimi».

"L'ultima volta arrivò a Tito nel 2019 col marito e l’altra bambina che ora ha 4 anni - racconta la mamma lucana - il resto della famiglia è rimasto in Ucraina, ma farò di tutto per farli arrivare qui assieme ad Olena".

 

 

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