Domenica 28 Aprile 2024

Vertenza Amaco, la protesta dei lavoratori: “Vogliamo un tavolo istituzionale”

 
 

I lavoratori dell'Amaco protestano. Si sono riuniti stamattina nel piazzale del deposito aziendale in contrada Torrevecchia al fine di sollecitare l'apertura di un tavolo unitario di confronto con i soggetti istituzionali coinvolti nella vertenza. I dipendenti dell'azienda sono stati sostenuti da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti, Ugl e Confail. Se non dovessero raggiungere il loro scopo, proseguiranno nella protesta. I lavoratori hanno sollecitato l'intervento dell'Amaco, oltre che della Regione, del Comune e del Consorzio Cometra.

Prossimi appuntamenti

Lunedì mattina in programma l'incontro in prefettura per discutere della cassa integrazione, mentre il primo aprile i rappresentanti dei lavoratori si confronteranno con la Commissione Trasporti del Comune.

Il comunicato delle organizzazioni sindacali

La protesta dei lavoratori Amaco  vuole sensibilizzare le istituzioni territoriali tutte verso una concreta e certa risoluzione della crisi dell’azienda, visto che questa interessa non solo i lavoratori e le rispettive famiglie, ma l’utenza cittadina. Sembra inopportuno, in un momento tanto apocalittico, diviso tra pandemia e guerra, assistere all’agonia dell’azienda, aspettando la fine della stessa senza valutare le ricadute negative di tale questione, né i disagi che graverebbero anche sull’utenza, rappresentata dalle fasce più deboli e svantaggiate (studenti, anziani, operai), nei tempi in cui utilizzare il proprio veicolo risulta un “lusso”. Le organizzazioni sindacali, in rappresentanza dei lavoratori, auspicano che i soggetti interessati (Regione Calabria, Comune di Cosenza, Co.Me.Tra. ed Amaco) si attivino in cooperazione affinché si trovi nuova linfa per riprogettare e rimodulare un servizio pubblico efficace ed efficiente, tale da porre Amaco come società competitiva con le sfide che i tempi impongono. Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti, Ugl e Confail comunicano inoltre che insieme ai lavoratori continueranno la protesta fino a quando la delicata “questione” non sarà presa in considerazione dagli organi competenti.  

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