Sabato 05 Ottobre 2024

Chi è Pietro Diomede, l'autore del tweet choc sulla morte di Carol Maltesi. E Zelig lo cancella...

 
 
 
 
 
 
 

Una vera e propria bufera mediatica è scoppiata dopo le terribili parole usate dal comico Pietro Diomede per commentare la morte della pornostar Carol Maltesi. Il comico, conosciuto al grande pubblico come brillante comico in numerosi show in televisione, è stato travolto da un'ondata di critiche dopo un tweet pubblicato sull'uccisione della donna, uccisa e smembrata a pezzi. Una "battuta" pagata a carissimo prezzo con la decisione di Zelig di escluderlo dalla programmazione dei prossimi spettacoli: "Abbiamo ricevuto - si legge in un twwt sul profilo ufficiale di Zelig - segnalazioni in seguito al tweet di un artista che avrebbe dovuto esibirsi presso lo Zelig il 12 Aprile. Ci dissociamo completamente da quel Tweet, che disapproviamo nella maniera più assoluta. Di conseguenza, l'artista è stato escluso dalla programmazione Zelig".  


L'umorista cattivo

Pietro Diomede ha sempre professato il suo spirito iper-critico e la sua satira che "deve essere cattiva, deve colpire", come dichiarò egli stesso prima di uno sketch a "Eccezionale Veramente" su La7. Sostanzialmente per Diomede non esistono argomenti "tabù" da non trattare, o da trattare in "politichese" e negli ultimi giorni sono stati numerosi i suoi tweet che sono stati commentati e criticati da numerosi follower sui social. Pietro Diomede è cresciuto in Toscana, a Follonica, dove "l'irriverenza e la battuta senza mezzi termini sono il pane quotidiano" ha raccontato in una intervista alla rivista GQItalia. Vive a Rho, nell'hinterland milanese, ed è un umorista che ha calcato palcoscenici importanti e, come evidenziato in precedenza, autore di numerosi tweet che hanno innescato polemiche furibonde su temi come quelli sulla meningite di Bebe Vio e sugli Oscar 2022.

Il dramma familiare

Pietro Diomede ha più volte sottolineato di non concepire argomenti intrattabili, il limite è solo il buon gusto. In una articolata intervista a GQ del 2017 ha raccontato il suo dramma familiare, caratterizzata da tre grosse perdite: quelle di suo padre, sua madre e sua sorella, quest'ultima morta a 29 anni, colpiti tutti da una serie di tumori. "Per dieci anni della mia vita ho dovuto frequentare il reparto oncologico di Pisa dove ho visto morire la mia famiglia colpita da una serie di tumori uno dietro l’altro: padre, madre e sorella. La comicità mi ha salvato. Potevo dire che la vita è una merda e invece ho deciso di ridere alla vita, quindi le battute che faccio sui terminali e la malattia nascono da un’esperienza personale. Questa è la vera chiave per cui estremizzo e vado oltre ogni limite perché io sono stato costretto ad andare oltre ogni limite. Adesso posso spaziare da tutte le parti e mi sento autorizzato a farlo".

No al politically correct

La tragedia in famiglia è stata forse la spinta scatenatrice a questo suo modo di essere. "Sono politicamente scorretto su tutto e non solo sui morti ma anche sui disabili, i malati di tumori e ho anche una sottile vena di sessismo perché scrivo le cose che alla gente non piace sentirsi dire. Hai presente ciò che uno pensa ma non vuole dire? Io lo dico".        

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