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Quando Assunta Almirante "capo famiglia" dirigeva aziende agricole a Catanzaro

Il suffragio universale "fu un evento di spettacolo" perché in fondo le donne "ieri, come oggi, erano presenti fisicamente ma non mentalmente". Assunta Almirante, vedova di Giorgio Almirante, considerata la memoria storica della destra italiana, ricorda perfettamente (in questa intervista del 2016, ndr) quel 10 marzo del 1946, ma non lo riconosce come giorno "di svolta" per la condizione femminile. La signora Assunta,  che per una manciata di mesi non partecipò al primo voto aperto alle donne, ha condiviso con LaPresse i ricordi e le impressioni di una giornata che comunque resta storica per l'Italia, ma su cui la vedova di Almirante rileva: "Si preferiva, perché faceva comodo, fare le ancelle. Le donne erano le mamme di casa, mandavano avanti le famiglie e amministravano i soldi dei mariti, ma in realtà non c'era una vera e propria partecipazione, corale intendo, delle donne nella politica e nella rivendicazione dei diritti, opera diciamoci la verità, di poche figure femminili" anche se, sottolinea "non c'è stata in Italia una donna che ha fatto veramente da capobanda".

Almirante però non si riconosce in questo quadro femminile. Forte, decisa, una voce ascoltata e rispettata della politica italiana, centro dei salotti romani, non ha difficoltà nel dire: "Io sono sempre stata un capo famiglia. In quel periodo dirigevo le aziende agricole" a Catanzaro "e non era una cosa ovvia. Ogni giorno avevo a che fare con gli uomini, uomini che avevano di certo qualche difficoltà a prendere ordini da una donna". E di momenti duri ce ne sono stati ma, ammette donna Assunta, "non mi sono mai sentita messa all'angolo , certamente non era un periodo facile, soprattutto per una donna, perché bisognava lottare con i gomiti per cercare di avere quello che per legge ci spettava. E io però non ho mai scelto una strada di comodo. Insomma ho deciso di non fare l'ancella, ma la capobanda".

Donna Assunta non ha avuto una vita convenzionale: sposata con un uomo più anziano di 21 anni, tre figli, e poi l'amore per Giorgio Almirante, con cui convolò a nozze, con un matrimonio di coscienza, dopo 11 anni di convivenza e solo dopo la morte del primo marito.

Lucida come una ventenne e a volte spietata (nell'intervista del 2016) non è tenera infatti quando parla del panorama femminile dei nostri giorni: "Oggi diamo l'impressione che siamo presenti, ma se si scava affondo non è così" perché "il difetto delle donne in realtà è che non indossano mai fino i fondo i pantaloni mentali. Vogliono sentirsi amate, coccolate, rendendosi quotidianamente suddite e non padrone. E' per questo che spesso raccolgono frutti anche amari".

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