Valeria Glodan, la figlia di tre mesi Kira e la madre Lyudmila Yavkina. Tre generazioni della stessa famiglia sono morte alla vigilia di Pasqua, il 23 aprile, quando un razzo russo ha colpito un grattacielo. Valeria e la piccola Kira sorridono, un biberon fra le mani minuscole. Rimasto solo, mentre la guerra in Ucraina infuria, è il padre a raccontare queste nuove vite spezzate: ieri sotto i missili ad Odessa ha perso la figlia neonata e anche la giovane moglie. Iurii Goldon ha postato quattro scatti su Instagram: «Siete nei nostri cuori», scrive, ricevendo decine di commenti di cordoglio ma anche promesse di vendetta. Le notizie atroci della guerra si susseguono da 60 giorni ormai, il numero di bambini che hanno perso la vita è destinato ad aumentare ogni giorno di più ma il dolore per ogni singola perdita non può essere lenito. Quattro foto che ritraggono gesti intimi, lo stupore di chi diventa genitore: c'è il papà, con lo sguardo compiaciuto, che tiene in braccio un fagottino dall’espressione attonita tipica dei neonati e un berretto rosa in testa; un primo piano mette a fuoco le loro mani, un piccolo pugno accolto in una mano forte di un giovane uomo che con le mani lavora (è mastro pasticcere). Infine, l’ultima immagine ritrae una donna più anziana con lo sguardo pieno di orgoglio e tenerezza per la piccola che le si arrampica sul petto: la nonna. Alcune testimonianze raccontano che ieri anche lei ha trovato la morte sotto le bombe russe. Foto che si aggiungono a quelle messe in rete prima della tragedia: c'è Valeria con il pancione, Kira il giorno in cui è nata con il braccialetto che indica la data del 4 gennaio 2022, e molte altre immagini della vita in comune, spazzata via per sempre. Lei ormai non c'è più, e non c'è più la sua bambina, ma sappiamo che si sentivano felici prima che l’orrore della guerra entrasse nelle loro vite: «La nostra piccina ha già un mese. Papà le ha regalato i suoi primi fiori. Questo è un nuovo livello di felicità», raccontava il 5 febbraio Valeria sui social. Felici dovevano essere anche Yelyzaveta e Sonia: avevano poco meno di dieci anni, vivevano a Mariupol e volevano fare le attrici ma le hanno trovate sepolte fra le macerie. «Due angeli di talento, non le dimenticheremo mai», giura il consigliere del sindaco della città, Petro Andriushchenko, che ha dato la notizia su Telegram. Anche qui una foto racconta di due bimbe ignare di quello che sarebbe accaduto: capelli biondi, la prima seduta ad un tavolino con in mano una tazza, la seconda in piedi che guarda lontano con un sorriso appena accennato. Entrambe avevano interpretato Lucy, la più piccola e la più intraprendente dei quattro fratelli Pevensiene protagonisti delle Cronache di Narnia. Siamo in Inghilterra, ai tempi della Seconda guerra mondiale e per scappare ai bombardamenti di Londra si nasconde in campagna. «Un triste simbolismo», nota amaro Andriushchenko.