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Alpini a Rimini, «500 segnalazioni di molestie e 160 denunce». Divampa la polemica

«Oltre 160 racconti dei fatti delle molestie subite. Oltre 500 segnalazioni di molestie. Non consideriamo necessario che ci siano delle denunce per credere alla verità delle molestie, sappiamo che sono accadute, molte più di quelle che sono arrivate a noi».

«Oltre 160 racconti dei fatti delle molestie subite. Oltre 500 segnalazioni di molestie. Non consideriamo necessario che ci siano delle denunce per credere alla verità delle molestie, sappiamo che sono accadute, molte più di quelle che sono arrivate a noi». E’ quanto scrive su Facebook l’associazione riminese "Non una di meno" in merito a quanto accaduto durante la 93/a Adunata nazionale degli Alpini a Rimini in cui numerose giovani donne hanno raccontato di essere state oggetto di catcalling e attenzioni spinte da parte di presunti appartenenti al corpo. «In questo caso però le denunce possono essere uno strumento in più perchè le molestie che si ripetono a ogni adunata non possano essere ignorate come in passato», si aggiunge.

Alpini: Serracchiani (Pd), stop adunata Udine resa a violenti

«Sospendere l’adunata di Udine sarebbe come arrendersi a un pugno di violenti. Io non posso e soprattutto non voglio rassegnarmi a credere che nella nostra società, nell’associazionismo e nel corpo degli Alpini, manchino le forze per isolare e reprimere personaggi e atti ignobili. Si alzino senza timore le voci delle donne molestate, con cui siamo solidali. Le mele marce vanno tolte di mezzo ma gli Alpini, che ho ben conosciuto fra la gente anche da presidente del Friuli Venezia Giulia, sono altro da quei fatti di Rimini. Bene ha fatto il ministro Guerini a stigmatizzare subito e dovute sono state le scuse del presidente dell’Ana Favero, ora si individuino i bestioni che hanno molestato le donne e si prendano tutte le misure per evitare il minimo rischio a Udine. Le centinaia di migliaia di Penne nere che onorano in armi o nel volontariato una missione di coraggio e solidarietà diano prova di essere all’altezza della loro vera fama e tutti si ricordino che il motto alpino "Di qui non si passa" vale anche per chi vuole mettere le mani addosso a una donna». Lo dichiara la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, in merito all’ipotesi di sospendere le adunate degli Alpini dopo le denunce di molestie a Rimini.

 Fico: Paese è ancora troppo maschilista

«Quello che è successo a Rimini deve far riflettere perchè siamo un Paese ancora troppo e fortemente maschilista e quindi maggiore o minore gravità nelle frasi che sono state dette alle donne che hanno subito molestie trovo sia inaccettabile». Così il presidente della Camera, Roberto Fico, interviene su quanto accaduto durante i giorni del raduno degli alpini a Rimini. «Non è una cosa che va sottovalutata - prosegue Fico - e tutte le donne che si trovavano lì e hanno subito qualsiasi tipo di molestia verbale, psicologica o fisica, vadano a denunciare, perchè le istituzioni sono con loro e io sono con loro. Questo Paese è troppo maschilista ed è una cosa fastidiosissima».

Novelli: punire colpevoli ma non abbattere istituzione

«Chi si rende responsabile di comportamenti abominevoli come le molestie sulle donne merita biasimo e condanna. Ma biasimo lo merita anche chi, strumentalizzando le condotte di pochi, mira a distruggere un’istituzione come gli Alpini, offendendo la storia di una comunità di persone che ha fatto la storia del nostro Paese, in guerra e in tempo di pace. Ne sa qualcosa il Friuli che 46 anni fa, in occasione del terremoto, vide una straordinaria mobilitazione degli Alpini, o più recentemente gli oltre 5 milioni di ore di volontariato per l’emergenza covid, come ha ricordato giusto oggi il presidente dell’Associazione nazionale Alpini Sebastiano Favero». Lo scrive in una nota il deputato di Forza Italia Roberto Novelli. «Corpo e Associazione non meritano di essere messe alla gogna per la condotta riprovevole di qualche singolo. Eppure, attraverso lo sport nazionale della raccolta firme, c'è chi mette in discussione la grande famiglia delle penne nere, guarda a caso a pochi giorni dalle polemiche innescate dall’istituzione della giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini. Il fintopacifismo di certa sinistra continua a non perdere occasione per deligittimare l’impegno degli uomini e delle donne in divisa, usando stavolta come pretesto atti riprovevoli che meritano condanna», prosegue il deputato. "Auspico che i responsabili siano individuati ed eventualmente perseguiti, ma allo stesso tempo merita l’assoluzione piena l'Associazione degli Alpini. L’anno prossimo la festa nazionale sarà a Udine: chi spera con la sua iniziativa populista di cancellare l’appuntamento resterà deluso. Mettiamo ai margini chiunque non rispetti le donne, ma - conclude Novelli, teniamo lontano dal dibattito pubblico le strumentalizzazioni di chi ideologicamente disprezza gli Alpini e chiunque indossi una divisa".

 

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