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Tribunale del Lavoro: l'azienda della stilista Elisabetta Franchi antisindacale

Dopo le polemiche seguite alle dichiarazioni della stilista Elisabetta Franchi sull'età delle donne da assumere nella propria attività, la condotta della sua società, la Betty Blue, viene decretata come antisindacale da una pronuncia del tribunale del Lavoro.

Dopo le polemiche seguite alle dichiarazioni della stilista Elisabetta Franchi sull'età delle donne da assumere nella propria attività, la condotta della sua società, la Betty Blue, viene decretata come antisindacale da una pronuncia del tribunale del Lavoro. La decisione, che accoglie parzialmente un ricorso della Filcams Cgil, riguarda contestazioni disciplinari inviate a lavoratrici che avevano, tra fine 2021 e aprile 2022, aderito a uno sciopero indetto contro gli straordinari.

Non è invece illegittima, secondo il giudice, l’imposizione di quegli stessi straordinari, nei limiti delle 250 ore annue. «Pur accogliendo solo in parte le istanze da noi promosse, la sentenza di oggi costringe di fatto l’impresa ad attivare quel confronto sugli straordinari così insistentemente richiesto», è il commento del sindacato che ha promosso la vertenza, anche in sede legale. In particolare il giudice ritiene che «la reiterata elevazione di contestazioni disciplinari a carico di un gruppo di lavoratrici che già avevano manifestato la loro volontà di aderire allo stato di agitazione promosso dal sindacato costituisca «di per sé comportamento intimidatorio ed evidentemente finalizzato a scoraggiare l’adesione dei dipendenti allo sciopero dello straordinario, legittimamente proclamato».

La condotta della Betty Blue, dunque, «comprova un utilizzo sistematico dello strumento disciplinare a fini intimidatori, con effetti che appaiono perduranti nel tempo». Dunque, oltre a dichiarare l’antisindacalità della condotta, ordina di cessarla, di non dare seguito alle contestazioni e di astenersi per il futuro dall’utilizzare il potere disciplinare per limitare l’esercizio della libertà sindacale. Non è invece considerato illegittimo il mancato confronto col sindacato sul tema. Né l’imposizione degli straordinari. Dalle norme del contratto collettivo nazionale emerge che il datore di lavoro può, nei limiti delle 250 ore annue, richiedere il lavoro straordinario senza che tale richiesta sia subordinata al consenso del singolo dipendente né alla necessità di ulteriori accordi sindacali. Anche perché Betty Blue aveva indicato le ragioni eccezionali per cui era necessario il ricorso allo straordinario, connesse ai picchi di lavoro legati all’uscita dei campionari. Nei giorni scorsi Elisabetta Franchi era stata al centro di polemiche dopo un’intervista in cui aveva detto di non assumere donne giovani per il timore che possano avere figli.

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