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Il 77enne Giuseppe Pedrazzini ucciso e gettato nel pozzo: escono dal carcere i tre familiari indagati

Lo avrebbero ammazzato e poi gettato nel pozzo dietro casa, sperando che il tempo cancellasse ogni traccia. È quanto sostiene la Procura di Reggio Emilia che ha ottenuto il fermo giudiziario per tre familiari di Giuseppe Pedrazzini, il 77enne trovato morto a Cerrè Marabino, borgata del Comune di Toano, nell’Appennino Reggiano.

Escono dal carcere i tre indagati per la morte di Giuseppe Pedrazzini, 77enne trovato in un pozzo vicino a casa a Toano (Reggio Emilia) la sera dell’11 maggio. Il Gip ha applicato al genero Riccardo Guida, alla figlia Silvia Pedrazzini, alla moglie Marta Ghilardini, la misura cautelare dell’obbligo di dimora e di firma. Secondo i loro difensori, avvocati Ernesto D’Andrea e Rita Giglioli. «non ci sono indizi». La Procura, che coordina le indagini dei carabinieri, aveva chiesto la custodia in carcere. Il giudice ha rigettato per i reati di omicidio e sequestro di persona, mentre ha disposto la misura per soppressione di cadavere.

I tre familiari sono indagati anche per truffa

I tre risultano indagati anche per truffa, in relazione al percepimento della pensione dell’anziano parente, nel periodo in cui era scomparso. Nel corso dell’udienza davanti al Gip si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e la figlia ha fatto alcune dichiarazioni «per chiarire un’intercettazione ambientale», ha spiegato il difensore. La moglie ha l’obbligo di dimora nel comune di Toano, mentre figlia e genero a Taranto, dove hanno una casa: dovranno presentarsi quotidianamente a firmare negli uffici della polizia giudiziaria.

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