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L'addio al piccolo Tommaso: "Un bambino dolcissimo, non era di questo mondo. Ora è figlio di tutti"

«La morte di un bambino ha il potere di portare ad una immediata mobilitazione dei cuori che si uniscono e diventano un solo cuore. Basta tenere il polso sulla città, c'è la stessa pulsazione ed è il miracolo suscitato da un dolore innocente. L’Aquila piange il piccolo Tommaso non con lacrime cupe e disperate ma un dolore universale». Le parole del cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila, nel corso dei funerali del piccolo Tommaso, spiegano i sentimenti di dolore, commozione e incredulità innescati nel profondo della Comunità aquilana e abruzzese da una tragedia assurda. Nella basilica di Collemaggio, luogo simbolo dell’Aquila, sono stati in almeno 2.500 a dare l’ultimo saluto al piccolo Tommaso ucciso da una Passat piombata nell’asilo di Pile, frazione del capoluogo regionale. Insieme come a rappresentare un territorio che si è stretto intorno alla famiglia del piccolo, in particolare mamma e papà, composti, ma impietriti dal dolore. All’esterno della basilica di Collemaggio, all’arrivo della bara bianca del bimbo di 4 anni, un silenzio irreale, lacrime e palloncini bianchi e blu coi nomi dei compagni, e un grande cuore gonfiato con su scritto Tommaso. La chiesa si è riempita rapidamente di conoscenti, amici, parenti ma anche tante persone che sono venute a dare solidarietà e conforto ai familiari e a tutte le persone colpite da questa assurda tragedia che ha causato anche il ferimento di 5 bambini ancora in ospedale ma non in pericolo di vita. Un sistema di amplificazione ha permesso a chi è rimasto fuori dalla chiesa di ascoltare la funzione religiosa: tra questi i piccoli compagni di scuola di Tommaso. «La comunità sa compatire il dolore di mamma Alessia e papà Patrizio. La città è tutta qui, E proprio tu, piccolo Tommaso, sei anche il centro dei sentimenti forti e gentili dell’intera comunità abruzzese - ha detto Petrocchi -. Come Padre, Pastore di questa Comunità Aquilana che a causa delle varie calamità è divenuta "esperta" nel soffrire non posso che piangere insieme alla famiglia del piccolo Tommaso e alla città tutta».

Tra la folla, il presidente della Regione, Marco Marsilio, il vice presidente della Giunta regionale, Emanuele Imprudente, l'assessore Guido Liris, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi. In rappresentanza del mondo della scuola il vice direttore dell’ufficio scolastico regionale, Massimiliano Nardocci. Grande commozione durante l’intervento della zia di Tommaso, la giornalista Giusi Fonzi, che ha ricordato il suo prediletto nipote in un discorso applaudito a lungo: «Tommaso era un bambino speciale, dolcissimo. Talmente dolce che forse non era di questo mondo. Perciò è dovuto andar via. Era estroverso, ironico, della razza dei gentili, sempre più rara e preziosa». «Tommaso è figlio di tutti gli aquilani perché, come ha detto il cardinale Petrocchi, chiunque sia padre e sia madre si immedesima in questa tragedia - ha detto Biondi all’uscita dalla basilica, quando in silenzio e con le lacrime agli occhi centinaia di persone si strette ancora intorno alla famiglia di Tommaso. Il lutto vero, profondo che rimane è dei genitori», ha aggiunto il sindaco. Intanto, continuano le indagini della Procura della Repubblica e della Squadra mobile per chiarire le cause e verificare se ci sono altre responsabilità oltre alla donna, indagata per omicidio colposo, conducente dell’auto che, una volta parcheggiato con a bordo il figlio 12enne, si è sfrenata finendo contro la scuola trasformando un pomeriggio come tanti in una tragedia.

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