Un'auto è sbandata travolgendo un gruppo di ciclisti. Quattro persone, tre ciclisti ed il conducente del mezzo sono morti nell' incidente stradale avvenuto in tarda mattinata in via Pupilli, all'altezza del passaggio a livello di Braccagni a Grosseto.
Per un ciclista in codice rosso è intervenuta l'automedica di Grosseto che lo ha trasportato con il Pegaso all'ospedale di Siena.
Gli altri cinque feriti sono stati trasportati in codice giallo all'ospedale di Grosseto.
Dalla ricostruzione fatta agli investigatori da un testimone oculare sembra che il gruppo di ciclisti sia stato travolto da un'auto, un'utilitaria, e non un furgone come trapelato in un primo momento, condotta da un anziano. Il conducente, residente a Montepescali (Grosseto), si sarebbe sentito male ed è poi stato ritrovato morto nel mezzo. Secondo la ricostruzione a causa del malore avrebbe invaso la corsia opposta della strada subito fuori l'abitato di Braccagni, sulla Vecchia Aurelia.
L'auto ha preso in pieno la carovana di 20 ciclisti. Uno dei ciclisti deceduti sarebbe rimasto incastrato sotto l'utilitaria che si è fermata nella fossetta laterale dopo circa 50 metri, mentre le altre due vittime sarebbero morte al momento dell'urto. Sul posto è arrivato anche il procuratore della Repubblica di Grosseto Maria Navarro insieme al sostituto procuratore Nicola Falco. Per i rilievi al lavoro polizia municipale e carabinieri di supporto. La strada resta chiusa.
Le testimonianze
«Ho visto l’auto che era già nell’altra corsia dopo la curva, ho urlato 'state attenti' e mi sono sfilato all’ultimo posto poi lo schianto. Sono vivo per miracolo». Lo ha raccontato Enrico Guazzini, agente della polizia municipale di Grosseto, che era nel gruppo di ciclisti amatoriali travolti stamani da un’auto a Grosseto. L’uomo era in cima al gruppo e ha visto l’utilitaria nell’altra corsia da lontano.
«Stavamo rientrando da un giro in bici a Massa Marittima ed eravamo tutti in fila quando ho visto la macchina che poi ci ha travolto che si spostava: all’inizio ho pensato che avesse trovato un ostacolo o dovesse svoltare, poi ha invaso la corsia opposta ed ha travolto chi era dietro di me. Io mi sono salvata perché ero nella parte davanti del gruppo». Così Maura Naldini, una delle componenti del gruppo di cicloamatori.
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