Un peschereccio alla deriva con oltre 600 migranti partito dalla Libia è stato soccorso, a circa 124 miglia dalla Calabria, da una nave mercantile, da 3 motovedette della Guardia Costiera e da un’unità della Guardia di Finanza. L'avvistamento al largo di Roccella e Crotone. A bordo del barcone sono stati rinvenuti anche 5 corpi privi di vita già sbarcati al molo Norimberga di Messina. Tratte in salvo 674 persone, quasi tutte di nazionalità egiziana e siriana, alcune recuperate direttamente dall’acqua. I migranti sono stati trasbordati sulla nave Diciotti della Guardia Costiera, presente nell’area del soccorso. Sono intervenuti inoltre un velivolo da pattugliamento marittimo P72A impiegato dalla Marina Militare, che ha effettuato il primo avvistamento e un aereo di Frontex che ha seguito l’evento. I migranti sono dunque stati trasferiti nella mattinata nel porto calabrese di Crotone e in quelli siciliani di Messina, Catania e Porto Palo. Tra loro trenta minori non accompagnati, tutti accolti da personale della polizia, della Prefettura, del Comune e dell’Asp e si sta procedendo delle loro condizioni e a rifocillarli. Messina ne ha accolti 179, subito sottoposti a controlli medici e cure. Le salme, dopo una prima ricognizione del medico legale Elvira Ventura Spagnolo, sono state portate nella camera mortuaria del Policlinico. Indagini sono in corso da parte delle Forze dell’ordine per risalire ai motivi decesso. Le attività di soccorso, coordinate dalla prefettura, hanno coinvolto tutto il sistema di accoglienza cittadino. A Crotone sono state trasferite 154 persone, tutti uomini provenienti in maggioranza dall’Egitto, che sono state condotte in porto dalla nave «Di Bartolo» della guardia di Finanza. Le operazioni di sbarco, rese complicate dal caldo torrido a causa del quale ci sono stati alcuni malori tra i migranti, sono state coordinate dalla Prefettura di Crotone con l’intervento degli uomini dell’ufficio immigrazione della Questura. Le condizioni di salute dei migranti sono state controllate dai medici del Suem 118, mentre il trasferimento al centro di accoglienza di Sant'Anna è stato gestito dalla Croce Rossa Italiana di Crotone. Le prime operazioni di soccorso sono avvenute in area di responsabilità SAR italiana, sotto il coordinamento della Centro Operativo Nazionale di soccorso della Guardia costiera italiana. Le ultime ore sono state particolarmente impegnative per le motovedette della Guardia Costiera, che in precedenza avevano soccorso, insieme alla nave Diciotti, altri migranti che si trovavano su imbarcazioni in precarie condizioni di navigazione, anche queste in area SAR italiana. In una di queste attività, è stato necessario l’intervento di un elicottero partito dalla base aeromobili della Guardia costiera di Catania, per effettuare l'evacuazione medica di una donna.
Musumeci, sgomento per tragedia ma tutelare i confini
«Sono sgomento per l’ennesimo tragico epilogo di un naufragio a largo delle nostre coste. Denuncio da anni come, nel silenzio dell’Europa, il Mediterraneo sia diventato il più grande cimitero di disperati. Nel prossimo governo di centrodestra la tutela dei confini deve tornare ad essere una priorità, contro la misera tratta di disperati che vengono illusi da ignobili mercanti di morte». Lo afferma in una nota il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. "Smettiamola con la retorica buonista, - prosegue il Governatore chi dice che va tutto bene condanna alla disperazione decine di migliaia di uomini e donne. Accogliere i profughi è un dovere morale, apparire il ventre molle d’Europa è contro il diritto dei popoli di autodeterminarsi».