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Domani i funerali della piccola Diana. La nonna: "Per me Alessia non esiste più"

Ieri sul cancello della casa, nel quartiere periferico di Ponte Lambro, a Milano, è apparso l'annuncio delle esequie con una foto di Diana seduta sul letto con una magliettina bianca e una vaporosa gonna rosa, circondata da palloncini rosa, come in un giorno di festa.

Ieri sul cancello della casa, nel quartiere periferico di Ponte Lambro, a Milano, è apparso l'annuncio delle esequie con una foto di Diana seduta sul letto con una magliettina bianca e una vaporosa gonna rosa, circondata da palloncini rosa, come in un giorno di festa. La bimba di 18 mesi è morta di stenti dopo essere stata lasciata da sola in casa dalla madre Alessia Pifferi, ora in carcere con l’accusa di omicidio. «A soli 18 mesi è volata in cielo la piccola Diana Pifferi» è scritto sull'annuncio che ancora non indica la data del funerale (che dovrebbe essere domani pomeriggio nella parrocchia di San Pietro e Paolo a San Giuliano Milanese).

Su Fb, dopo aver saputo della morte per stenti della nipotina di 18 mesi lasciata in casa da sola a Milano, Maria aveva definito sua figlia Alessia, ora in carcere per omicidio, «un mostro». Parlando poi con Il Giorno ha detto di aver «scritto quelle parole in un momento di rabbia. Comunque non voglio più saperne di lei: per me non esiste più». «Vedevo la mia nipotina in videochiamata e non notavo nulla di strano. Se avessi saputo quello che succedeva, sarei corsa a Milano. Non ne avevo idea. Io vivo lontano, a Crotone. Non potevo immaginare una cosa simile» ha aggiunto Maria, arrivata a Milano appena ha saputo della morte di Diana.

L'avvocato della difesa, madre sotto choc e spaesata

Alessia Pifferi è sotto choc, spaesata e passiva come se navigasse su una bolla d’acqua». L’ha riferito l’avvocato Luca D’Auria che difende con la collega Solange Marchignoli la 36enne accusata dell’omicidio pluriaggravato di Diana, la figlia di un anno e mezzo.

I due legali hanno incontrato la donna a Milano nel carcere di San Vittore in cui si trova dallo scorso giovedì. «Dice che le manca la figlia e di volere andare al suo funerale», ha aggiunto il penalista. «Però, non immagina quello potrebbe succedere. Non sa nulla di quello che succede fuori e quello che la gente sta dicendo di lei».
Nel frattempo i due avvocati sono al lavoro sulla strategia difensiva. Il primo passo è stato quello di conferire l’incarico per una consulenza neuroscientifica e psichiatrica ai docenti Giuseppe Sartori, ordinario di Neuropsicologia forense e Neuroscienze cognitive all’Università di Padova, e a Pietro Pietrini, ordinario di Biochimica clinica all’Università di Pisa. Ad oggi non è stata ancora fissata una data per i colloqui tra i due esperti e Pifferi.

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