A 25 anni dalla sua morte in un incidente d’auto nel tunnel del Pont de l’Alma di Parigi - poco più di un anno dopo la sua separazione ufficiale dal principe Carlo - la tragica fine di Lady Diana continua a suscitare domande e nuove inchieste. Ma come furono le ultime ore della principessa nella capitale francese? Lady D arriva in città il 30 agosto 1997 insieme al compagno Dodi Al-Fayed, atterrando all’aeroporto di Bourget per l’ultima tappa della vacanza europea prima del ritorno a Londra. Nel primo pomeriggio, verso le 16 e 30, la coppia raggiunge il Ritz di Place Vendome nel primo arrondissement, attesa da una schiera di paparazzi in cerca di scatti. Alle 17 e 40 la principessa e il suo compagno visitano diversi appartamenti e fanno un salto nei negozi lussuosi degli Champs Elysèe. Secondo Vanity Fair, Al-Fayed entra in una gioielleria per cercare e acquistare un anello di fidanzamento. La cena in programma in un ristorante esclusivo del Marais, quartiere nel cuore di Parigi, viene cancellata all’ultimo momento a causa della presenza ingombrante dei fotografi, che li seguono in ogni spostamento. L’ultima cena di Lady Diana insieme al suo compagno si tiene quindi in una sala isolata del Ritz. Avendo deciso, i due, di passare la notte in un hotel privato dell’uomo d’affari egiziano, il team della sicurezza elabora uno stratagemma per eludere i fotografi ammassati all’ingresso dell’hotel. La Mercedes 600 di Al-Fayed parte poco dopo la mezzanotte senza la coppia, che invece lascia l’albergo dal retro a bordo di un’altra Mercedes, ma sono comunque avvistati e inseguiti dai paparazzi in moto. A mezzanotte e mezza, cinque minuti dopo la partenza, la Mercedes guidata da Henri Paul sbanda a 150 km/h e si schianta all’interno della galleria sotto il ponte dell’Alma. L’autista muore sul colpo, così come Dodi Al-Fayed. Lady Diana sopravvive. Dopo l’arrivo dei soccorsi, ci vuole più di un’ora per tirarla fuori dall’auto. Alle due del mattino, la principessa di Galles arriva all’ospedale Pitiè-Salpetrière in condizioni gravi. Vittima di un’emorragia interna e di un arresto cardiaco, Lady D muore alle 4 e 25 del 31 agosto 1997 all’età di 36 anni. L’unico a sopravvivere all’incidente è la guardia del corpo, Trevor Rees-Jones.
Il super-yacht in vendita
Lo chiamarono 'love boat', il super-yacht proprietà dei Fayed sul quale Diana, principessa del Galles, trascorse gli ultimi giorni, apparentemente felici, con il suo fidanzato, Dodi. Ora la spettacolare imbarcazione, ribattezzata Bash, torna di nuovo sul mercato. Il Jonikal navigò nelle acque antistanti Cala di Volpe, in Sardegna, con puntate verso la Corsica, negli ultimi giorni dell’agosto 1997; e fu a bordo dello spettacolare imbarcazione da 60 metri che forse Dodi propose a Diana di sposarlo. Poi, il 31 agosto, i due si imbarcarono su un jet privato con cui volarono a Parigi, si pensò per andare a scegliere l’anello di fidanzamento. E proprio quella notte, la coppia rimase uccisa in un incidente d’auto insieme all’autista, Henri Paul, nel tunnel dell’Alma, inseguita da uno sciame di paparazzi. Secondo il quotidiano britannico The Times, sarà messo in vendita per 10 milioni di sterline il mese prossimo. Linee eleganti, interni lussuosi, piattaforma per l’atterraggio di elicotteri saranno certamente menzionati nella brochure di vendita; ma il superyacht alletta soprattutto per il legame con Diana e Dodi. I due si erano conosciuti a una partita di polo a Windsor, nel 1986, quando lei era ancora sposata con il principe Carlo. Dopo il divorzio cominciarono una liaison. Diana, 36 anni, salì a bordo per la prima volta nel luglio 1997 con i suoi due giovani figli, William e Harry, mentre la barca era ormeggiata a St Tropez. Quando i principi tornarono a Balmoral per trascorrere qualche settimana con il padre e la nonna, la regina Elisabetta II, Fayed, che aveva 42 anni, portò Diana in una crociera di cinque giorni tra Corsica e Sardegna. Diana voleva essere all’estero quando l’amante del marito, Camilla Parker Bowles, ora duchessa di Cornovaglia, festeggiava il suo cinquantesimo compleanno. La principessa era tallonata dai paparazzi (secondo alcuni, li chiamava lei stessa); le sue foto sul Jonikal fecero rapidamente il giro del mondo e sono le ultime a testimoniare le ore felici della "principessa triste": Diana seduta a poppa pensosa, Diana in costume animalier, Diana sdraiata a prendere il sole, Diana che si bacia con Dodi sul ponte superiore. Costruito dal cantiere italiano Codecasa nel 1990, lo yacht fu venduto da Mohamed al Fayed -il padre di Dodi, per lungo tempo proprietario dei magazzini Harrods- per meno di 13 milini di dollari nel 2014 a un acquirente sconosciuto. Ribattezzato Bash, adesso viene venduto dal magnate libanese delle telecomunicazioni Basim Haidar: ha comprato la barca solo l’anno scorso, ma pare ne voglia una più grande.