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Cerimonia sobria al Colle, look maschile per le ministre. Solo tailleur, nessuna gonna

«Voglio una donna, donna, donna con la gonna...». Guardando nel salone delle Feste del Quirinale la componente femminile del nuovo Governo, il primo della storia repubblicana presieduto da una 'lady', affiorano alla mente i versi della canzone di Roberto Vecchioni: le 6 ministre e la premier si presentano, infatti, al Colle per il giuramento tutte rigorosamente in tailleur pantaloni. Né una gonna, né un abito. Quasi tutte in scuro, ad eccezione di Elisabetta Casellati e Alessandra Locatelli in "total white". Unica concessione alla femminilità: le scarpe tacco 12 declinate in varie fogge. Da quelle nere della Meloni, a quelle con tacco largo della Locatelli, a quelle nere con "spillO" dorato di Anna Maria Bernini. Tutte decisamente in contrasto con quelle raso-terra di Eugenia Roccella. Pochi i gioielli. I più vistosi sono la spilla e gli orecchini d’oro dell’ex presidente del Senato.

Il più colorato, invece, è il braccialetto "cruciani" tricolore di stoffa che spicca sul completo 'total black' di Giorgia Meloni. Quasi tutti i ministri in grigio scuro. Uniche eccezioni: Andrea Abodi in grigio chiaro, mise considerata inusuale per le cerimonie al Colle e Roberto Calderoli in spezzato: pantaloni grigi e giacca blu. Anche le cravatte quasi tutte Marinella o simil-tali, a parte la regimental rosso-nero di Carlo Nordio, quella rossa di Lollobrigida e la verde-padano di Giorgetti.

Accanto ai ministri, le 8 file di sedie dei familiari. Lì, ai primi posti, la sorella di Giorgia Meloni, con vestito bianco e treccia a spina di pesce e il "first-gentleman", cioè il compagno della neo-premier Andrea Giambruno, che indossa una delle cravatte blu con tricolore che la leader di FdI aveva regalato ai suoi parlamentari. Con loro, la piccola Ginevra, in abitino bianco piumato, scarpette di velluto blu e zainetto con colori pastello, che varca il portone del Quirinale trotterellando, incurante della folla di cameramen e fotografi che la immortalano. Sempre in prima fila, vicino alla moglie di Tajani, c'è Francesca Verdini, la compagna di Matteo Salvini, insieme ai figli del leader della Lega Federico e Mirta. Degne di nota, le sue scarpe di Valentino, borchiate, a punta, con tacco rigorosamente a spillo.

E’ lei, in gonna corta grigia e cappottino rosso, la più bersagliata dai fotografi. Salvini spesso la guarda e la saluta. Anche Arianna Meloni sceglie lo stesso modello di scarpe, ma in color avorio. In tutto, i bambini sono 6. Oltre a Ginevra e ai figli di Salvini, c'è anche quello di Luca Ciriani, seduto in ultima fila accanto alla mamma. Belle ed eleganti, nei loro abitini colorati, le due bimbe di Orazio Schillaci. Ai primi posti si nota Alfredo Mantovano, indicato da Giorgia Meloni come sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Visibilmente emozionati Adolfo Urso, Andrea Abodi che in più occasioni invia baci sulla punta del dito alla moglie, Maria Calderone e Gennaro Sangiuliano. E’ lui il primo in assoluto ad arrivare al Colle e quello a declinare con voce più forte la formula di rito del giuramento. Sembra che sia arrivato verso le 8.30 e che non si sapesse bene dove farlo accomodare in attesa dell’inizio della cerimonia. Giorgia Meloni, dopo aver giurato, si mette a fianco del presidente della Repubblica, dall’altra parte del tavolo, e aspetta che tutti i suoi ministri, chiamati uno ad uno (con i nomi originari dei ministeri che andranno a ricoprire) giurino a loro volta. Ultimata la cerimonia, definita "sobria" da tutti gli osservatori, c'è la rituale foto di gruppo del Governo con Mattarella che viene immortalato tra Giorgia Meloni e Antonio Tajani. Poi, il brindisi, insieme al Capo dello Stato e ai familiari, nel salone accanto a quello delle Feste, reso off-limits ai giornalisti. In una piazza blindatissima, senza i curiosi dei giorni scorsi, i ministri escono alla spicciolata. «Lavorerò per i più fragili», assicura davanti ai cronisti (chiusi in una sorta di recinto accanto al portone) un’ancora emozionatissima Alessandra Locatelli. «Sono fiera di far parte di un governo guidato dalla prima donna premier», afferma Eugenia Roccella, neo ministra della Natalità. In contemporanea, sui social Anna Maria Bernini posta una storia che ritrae i ministri durante la cerimonia con il sottofondo della canzone di Ambra Angiolini dal ritornello significativo: 'Adesso giura!'. Subito rimossa.

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