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Omicidio Boiocchi, la polemica dei tifosi: "Costretti ad uscire dalla curva". Gli inquirenti non escludono nessuna pista

L’uscita dei tifosi dalla Curva nord durante la sfida tra Inter e Sampdoria, in seguito alla morte del capo ultras nerazzurro Vittorio Boiocchi, ha generato polemiche sui social. Sono diverse infatti le testimonianze (alcune le ha veicolate il giornalista ed opinionista sportivo Fabrizio Biasin) di tifosi e appassionati costretti, nella gara giocata ieri a San Siro, a lasciare il proprio posto nel settore della tifoseria organizzata.

 

La notizia dell’agguato a Boiocchi è iniziata a circolare in curva poco prima dell’inizio della partita, con la scelta inizialmente di togliere striscioni e tamburi oltre a dare lo stop ai cori. Poco prima del 45' i capi dei vari gruppi organizzati hanno lasciato la curva, con il resto dei tifosi che sono usciti nel corso dell’intervallo. Tuttavia, sui social sono spuntate diverse testimonianze di tifosi obbligati a lasciare il proprio posto, invitati anche con le maniere forti. «Non mi capacito di come 8/10 persone abbiamo sgomberato un intero settore con urla, minacce e spintoni», scrive un tifoso interista su Twitter. «Ho visto bambini piangere e persone venire spintonate perché non volevano andarsene. Io ero con una mia amica e mi è venuto un attacco di panico. Pensavo di prenderle», ha aggiunto. Qualcuno ha potuto comunque vedere il resto della gara da altri settori, ma in diversi non hanno potuto far altro che lasciare lo stadio con 45' di anticipo.

Non si esclude la pista interna al mondo del tifo

Non escludono alcuna pista gli inquirenti milanesi che indagano sull'omicidio di Vittorio Boiocchi, il pluripregiudicato capo ultrà dell’Inter ammazzato sabato sera in via Fratelli Zanzottera nel quartiere periferico del Figino. Chi l’ha ucciso e chi verosimilmente ha dato l’ordine conosceva bene le abitudini e gli orari del 69enne. Ieri sera i due killer lo hanno aspettato sotto casa. Sapevano che entro le 21 Boiocchi doveva rientrare per via del provvedimento della sorveglianza speciale che gli vietava di uscire da quell'ora fino alle 6 del mattino. (

Non viene poi trascurata l’ipotesi - anche se allo stato non è la più quotata - che l’agguato sia maturato nel mondo del tifo. Nel 2019 Boiocchi era riuscito con prepotenza a riconquistare un ruolo di primissimo piano nelle gerarchie di vertice della Curva Nord nerazzurra. Un ritorno - come spiegano inquirenti e frequentatori del secondo anello Verde di San Siro - che aveva suscitato più di un malumore.
In particolare, per l’ossessione di soldi e potere di uno dei fondatori negli anni '80 del gruppo «Boys San» aveva creato una spaccatura netta nel direttivo della Nord. Un elemento certificato proprio ieri sera allo stadio. Prima la scelta di rimuovere gli striscioni e solo all’intervallo la decisione di abbandonare gli spalti. Con diversi tifosi costretti ad uscire contro la loro volontà. Alcuni di loro, tra cui padri con bambini, hanno denunciato l’episodio sui social scatenando l’ennesima polemica sul controllo del tifo da parte del mondo ultrà.

L'ascesa

Fino poco prima delle 20, Boiocchi era fuori lo stadio Meazza per il pre partita di Inter-Sampdoria. Si è fatto poi portare a casa in motorino non avendo la patente. Quando il suo accompagnatore è ripartito, il killer è entrato in azione. Almeno due dei cinque proiettili sparati da una semiautomatica calibro 9x21 sono andati a segno: uno al fianco e l’altro al collo. Colpi fatali che hanno causato la morte di Boiocchi in ambulanza prima ancora di arrivare all’ospedale San Carlo.
E’ nei molteplici business opachi e nelle frequentazioni con altri pregiudicati che si stanno concentrando gli investigatori della sezione Omicidi della Mobile, diretti dal primo dirigente Marco Calì e guidati dal funzionario Domenico Balsamo, sotto il coordinamento del pm Paolo Storari.

Abodi indignato

«Mi sono informato, quello che è successo è inaccettabile, non è tollerabile. Sono certo che saranno presi immediati provvedimenti. Non solo parole!». Così il ministro dello Sport, Andrea Abodi è intervenuto, rispondendo ad un tweet, su quanto accaduto nella curva dell’Inter durante l'incontro con la Sampdoria, dove i tifosi sono stati costretti dagli ultrà a lasciare lo stadio all’intervallo, come segno di rispetto per la morte del loro leader, Vittorio Boiocchi.

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