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Sabato di cortei per la pace, in 100mila a Roma. Alt di Conte sull'invio di armi

E' partito da piazza della Repubblica e ha raggiunto Piazza San Giovanni il corteo della manifestazione per la pace a Roma.

In apertura lo striscione Europe for Peace portato da scout e da giovani della Comunità di Sant'Egidio a seguire i rappresentanti delle organizzazioni promotrici e rappresentanti delle istituzioni (sindaci, gonfaloni, presidenti regioni e province). Il corteo si è snodato attraverso via Terme di Diocleziano, via Cavour, piazza Esquilino, via Merulana per poi arrivare, dopo avere attraversato via Manzoni, in piazza di Porta di San Giovanni.

Moltissime le bandiere arcobaleno e gli striscioni. Davanti alla basilica di Santa Maria degli Angeli ne è stato esposto uno con la parola "Pace" declinata dieci lingue. Il corteo Europe for Peace raggiungerà piazza San Giovanni. "Siamo più di centomila" è la cifra comunicata dagli organizzatori della manifestazione capitolina. L'evento si è concluso sulle note di Bella Ciao. Secondo la questura i partecipanti sono 30mila.

Botta e risposta Conte-Crosetto

Tra i leader politici, in piazza il presidente del M5s Giuseppe Conte, che manda un avvertimento al governo: "A Crosetto dico che visto che è stata votata una risoluzione in Parlamento, non si azzardi a decidere un nuovo invio armi senza un confronto in Parlamento".

In giornata arriva la replica di Crosetto: "Giuseppe Conte dice che 'non mi devo azzardare' a un nuovo invio di armi senza passare dal Parlamento. Conte può stare sereno, il ministero, non il ministro (che non dispone delle istituzioni ne' delle organizzazioni, ma le rappresenta e le serve) seguirà le leggi come ha sempre fatto dalla sua istituzione in età repubblicana".

Letta: "Pace vuol dire fine dell'invasione russa"

Sul tema interviene anche il segretario del Pd Enrico Letta: "Sul nuovo decreto per l'invio delle armi all'Ucraina "quando il governo presenterà una proposta la vaglieremo. Abbiamo sempre detto che lavoreremo in continuità con quello chi si è fatto e in linea con le alleanze europee e internazionali di cui facciamo parte". "Siamo a nostro agio in una piazza che chiede pace - aggiunge Letta - e per noi pace vuol dire la fine dell'invasione russa. Questo è il punto centrale, la fine dell'invasione della Russia".Nel corso della manifestazione alcuni partecipanti hanno contestato il segretario dem: "Guerrafondaio, filo americano, vai a casa".

Alla manifestazione romana anche l'esponente di Italia Viva Roberto Giachetti: "Non lascio la pace in mano a Conte e ai 'pacifisti' equidistanti. Due settimane fa sono andato a portare solidarietà all' ambasciata ucraina, poi sono andato alla manifestazione a favore dell'Ucraina sotto ambasciata russa e per questo oggi sono alla manifestazione avendo così chiarito che per me c'è un invasore, la Russia e delle vittime, gli ucraini. E che non c'è pace senza il ritiro dei russi".

Zuppi: "La pace manca come l'aria"

"Liberi insieme dalla guerra! Caro amico, sono contento che ti metti in marcia per la pace, qualsiasi sia la tua età e la condizione permettimi di dare del tu". Così inizia la lettera scritta dal presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi letta a piazza San Giovanni durante la manifestazione per la pace. "Ti do del tu perché da fratelli siamo spaventati da un mondo violento e guerriero e per questo non possiamo rimanere fermi. Quanti muoiono drammaticamente a causa della guerra. I morti non sono statistiche ma persone. Non c'è tempo da perdere perché tempo significa altre morti", ha detto. "Noi vogliamo dire che pace è indispensabile, perché è come l'aria e in questi mesi ne manca tanta. Le morti sono già troppe per non capire e se continua non sarà sempre peggio? Chi lotta per la pace è un realista, anzi un vero realista, perché sa che non c'è futuro se non insieme", ha proseguito e ha concluso affermando: "Papa Francesco con grande insistenza ha chiesto di fermare la guerra, noi chiediamo al presidente della federazione russa di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza. E chiediamo al presidente dell'Ucraina che sia aperto a serie proposte di pace".

La piazza di Milano

A rispondere a Conte, dal capoluogo lombardo, è il leader di Azione Carlo Calenda, prensente alla manifestazione per la pace insieme a Italia viva. "C'è una definizione per Giuseppe Conte: si chiama qualunquismo, e nella cultura italiana il qualunquismo è di destra, non c'entra niente con la sinistra", dice Calenda, "Conte è stato con Salvini quando era putinista, è filo-Trumpiano, ha firmato la via della seta con i cinesi e poi ha deciso che è progressista. Adesso ha deciso che è pacifista, domani deciderà che è comunista e tra quattro giorni diventerà nazionalista".

"Non voglio polemizzare con le altre piazze, è assurdo farlo come ha fatto questa mattina Giuseppe Conte. Ma penso di dover dire che non c'è pace senza giustizia", chiosa del leader di Italia Viva Matteo Renzi.

Stretta di mano Moratti-Cottarelli

Da poco arrivata alla manifestazione per il popolo ucraino organizzata dal Terzo polo a Milano, Letizia Moratti - ormai ex vicepresidente di Regione Lombardia - ha salutato diversi esponenti di Azione e Italia Viva come Mara Carfagna e Mariastella Gelmini e ha poi stretto la mano sorridendo all'economista Carlo Cottarelli, possibile candidato del centrosinistra in Lombardia che Carlo Calenda ha ipotizzato ieri in ticket proprio con Moratti.

Cottarelli: ancora nessuno mi ha telefonato

"Io non sono ancora candidato, ho dato la mia disponibilita e ho detto che serve una coalizione sufficientemente ampia e un programma condiviso. Comunque fino adesso nessuno mi ha telefonato". Così l'economista Carlo Cottarelli alla manifestazione per il popolo ucraino a Milano sulla sua possibile candidatura alle regionali in Lombardia con il centrosinistra. "Un ticket con Moratti? Sono cose che leggo sui giornali - ha risposto Cottarelli - la questione non è se mi troverei bene con lei che è una donna di grande esperienza. Ma vorrei capire bene cosa vuol dire lavorare in ticket con Moratti. Io parlo sempre con tutti e se qualcuno verrà da me a chiedermelo non avrò problemi".

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