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L'addio di Milano a Luca, il 14enne ucciso dal tram. Il dolore del padre: "Sarai il nostro raggio di sole"

«Non ero mai stato a un funerale, è una cosa da grandi». Marco ha appena salutato la bara bianca del suo amico Luca Marengoni, travolto e ucciso da un tram mentre andava a scuola in bicicletta a Milano. Aveva 14 anni come lui, la passione per l’ambiente come lui. Non ha pianto, a differenza di altri compagni, ma come tanti altri si è guardato attorno incredulo per ciò che stava succedendo: alle esequie anche i professori hanno pianto per il ragazzino morto alle 8 e un quarto dell’8 novembre in via Tito Livio mentre stava andando a scuola. Mancavano centro metri al portone d’ingresso del liceo Einstein. Tra le centinaia di persone che oggi nella chiesa dei Santi Nereo e Achilleo di viale Argonne hanno deciso di salutare Luca c'erano tanti adolescenti con lo zaino in spalla, alcuni dei quali erano stati in classe un paio d’ore prima di unirsi alla cerimonia.

La bara bianca ha attraversato la navata in silenzio. «La morte irrompe in una giovane vita, l’incomprensibile morte, la tragica morte che strazia un corpo vivo, fatto per vivere - ha scritto l'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, in un messaggio letto all’inizio dei funerali - La morte spietata che strazia la famiglia di Luca, che sconvolge i suoi amici, la morte vigliacca che aggredisce là dove non pensi, la morte aggressiva che ferisce i pensieri, che opprime anime con sensi di colpa. Insieme con la sofferenza chiediamo un lume di speranza». In chiesa c'erano i genitori e il fratello di Luca. «Eri in grado di stupirci per la capacità di accogliere e per la capacità di scegliere sempre con convinzione - ha detto il padre - Hai scelto sempre, hai avuto le idee chiare. Dalla musica da ascoltare alla bicicletta da comprare. Proprio quella con cui andavi a scuola. Sarai il nostro raggio di luce, anzi un raggio di Luca». Il sindaco Giuseppe Sala, che ha proclamato per oggi il lutto cittadino, ha preso la parola annunciando la decisione di dare il nome Luca a uno degli alberi del progetto «Forestami».

«E' stata una precisa richiesta della famiglia che abbiamo accolto volentieri - ha spiegato il primo cittadino - Non ho conosciuto Luca ma i messaggi che ho ricevuto e i racconti ascoltati in questi giorni mi restituiscono l’immagine di un ragazzo generoso, entusiasta, interessato agli altri e ai temi ambientali. Per questo voglio ricordare Luca anche per il suo essere stato straordinario nella semplicità».

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