Martedì 26 Novembre 2024

Bombardamenti russi su Kharkiv, allarme raid aerei a Kiev: la Russia "dirotta" il gas

 

L’esercito russo ha bombardato questa mattina la città orientale di Kharkiv e la regione, il sindaco Igor Terekhov ha scritto su Telegram: «Kharkiv è sotto tiro. Chiedo a tutti di rimanere nei rifugi e di osservare le misure precauzionali», come riporta Unian. Il capo militare regionale Oleg Sinegubov ha esortato a non ignorare l’allerta. Al momento non ci sono informazioni su eventuali vittime e danneggiamenti. Intanto l’amministrazione comunale di Kiev ha lanciato l’allarme aereo nella capitale.

Civili in fuga

Centinaia di civili terrorizzati dai bombardamenti russi sono in fuga dalla città meridionale di Kherson, code di macchine si formano ai posti di blocco in uscita dall’area metropolitana. Lo scrive la Bbc pubblicando le foto delle auto in fila il 25 dicembre, proprio il giorno di Natale 400 residenti hanno abbandonato la loro città. «Prima i russi ci bombardavano da sette a 10 volte al giorno, ora sono 70-80 volte, tutto il giorno. È troppo spaventoso. Amo l'Ucraina e la mia cara città. Ma dobbiamo andare», ha raccontato una donna partita in treno con la famiglia. L'evacuazione è facilitata dal governo ucraino. L’esercito russo ha lasciato Kherson l’11 novembre scorso.

50 attacchi in 24 ore

L’esercito russo ha attaccato la regione meridionale di Kherson 50 volte nelle ultime 24 ore, tre civili sono rimasti feriti, come riporta Ukrinform. Yaroslav Yanushevych, capo dell’amministrazione militare regionale ha scritto su Telegram: «Nell’ultimo giorno gli occupanti russi hanno bombardato il territorio della regione di Kherson 50 volte con artiglieria, Mlrs, mortai e carri armati. La sola città di Kherson è stata colpita per 23 volte. I proiettili nemici hanno colpito un ospedale, un asilo, magazzini, edifici privati e appartamenti»

Mosca: "Dirotteremo gas dall'Europa ad altri mercati"

La Russia intende dirottare le sue forniture di gas dall’Europa verso altre aree del mondo, benché il mercato europeo resti «rilevante": lo ha dichiarato il ministro all’Energia e vicepremier russo, Aleksandr Novak, citato dall’agenzia Tass. Novak, che ha anche quantificato la riduzione della produzione petrolifera annunciata ieri da Vladimir Putin in risposta al 'price cap' europeo di 5-700mila barili giornalieri, ha quindi detto che la produzione di idrocarburi sarà dirottata verso i mercati dell’Asia-Pacifico, dell’Africa e dell’America latina.

leggi l'articolo completo