Martedì 26 Novembre 2024

Dalla "bomba Kvara" al "pallone di Messi", sequestri di botti in tutta l'Italia

 
 
 
 
 

La «bomba Kvara» a Napoli, ma anche «il pallone di Messi» a Cagliari e fuochi illegali in vendita in tutta Italia, tonnellate dei quali sequestrati: anche per il 2022 la notte di Capodanno è caratterizzata dal brindisi per gli auguri, ma anche dall’uso dai balconi di botti molto pericolosi. Tanti i sequestri avvenuti nelle ultime ore in diverse località italiane da parte delle forze dell’ordine, impegnate nel cercare di arginare la mania che troppo spesso porta a tragedie. In primo piano c'è Napoli, con gli abusivi che da tanti anni preparano grandi bombe battezzandole con nomi legati al club azzurro di calcio: «A Napoli ormai scaramanzia e speranza di festa uniscono calcio e botti a Capodanno. Quest’anno abbiamo sequestrato anche bombe fino a tre chili di materiale esplosivo, che possono essere letali», spiega Gaetano Savarese, luogotenente dei Carabinieri, che hanno lavorato a lungo per la prevenzione nei mesi scorsi, incontrando i cittadini napoletani anche in chiesa per spiegare i rischi che si corrono. L’appello è a comprare solo fuochi legali e a festeggiare responsabilmente, ma sulle bancarelle improvvisate si vendono botti di tutti i tipi, compresa una new entry, la bomba Kvara da tre chili: «l'abbiamo fatta esplodere dopo il sequestro - spiega il carabinieri - e ha fatto un cratere di un metro in una cava. Se chi la accende è a dieci metri o meno di distanza rischia davvero la vita». Ma le forze dell’ordine sono al lavoro in tutta Italia. Da Cagliari arriva l’allarme per il «pallone di Messi», grande come un pallone, appunto, e capace di distruggere una stanza di casa, mentre in quasi tutte le città sono stati compiuti piccoli e grandi sequestri. A Palermo sono state tolte dal mercato illegale quattro tonnellate di botti, altre due nel Casertano, e sequestri nelle ultime ore si sono registrati a Roma, Pescara, Lecce, Nuoro, Matera, Ascoli Piceno, Città di Castello, in Calabria e praticamente in tutte le regioni italiane. Diverse le ordinanze dei sindaci - il cui rispetto è però sempre molto difficile da garantire - che vietano l’uso dei fuochi, come a Potenza o a Torino, dove sono previste multe fino a 500 euro. Altrove ci si limita a delle raccomandazioni e le ordinanze emanate, ad esempio a Milano, riguardano il divieto del vendita per l’asporto di superalcolici e di bevande in vetro e lattine. Intanto, mentre si registrano i primi arresti in Campania e in Basilicata, nei pressi di Torino c'è stato il primo scoppio dannoso di due grossi petardi artigianali: nessun danno alle persone, per fortuna, ma solo il crollo di intonaco nei portici di Rivarolo Canavese. Dalle forze dell’ordine e dalle autorità cittadine gli appelli alla prudenza sono continui. «Parliamo ai ragazzini - spiega il carabiniere di Napoli - che raccolgono botti inesplosi e rischiano, ma anche ai loro genitori, per far capire che a Capodanno si può gioire guardando fuochi sparati dai professionisti e non rischiare ferite o la vita. Basta un attimo e il Capodanno finisce in tragedia. I fuochi sono belli ma fatti in un posto adatto da personale esperto, serve accendere miccia e allontanarsi a 50 metri, invece chi compra quelli illegali resta lì e non pensa che se il botto si capovolge, proietta le schegge pericolose verso di lui e chi assiste allo spettacolo nelle vicinanze». La battaglia forte è contro chi li vende abusivamente: «i fuochi illegali - sottolinea Savarese - sono veri e propri ordigni che fanno forti esplosioni e se il contenitore è di plastica duro la detonazione più forte porta alla proiezione di schegge come la bomba a mano da guerra che ha 40 grammi di esplosivo. Una cipolla venduta illecitamente ha dentro esplosivo pirico clorato, potassio, alluminio e zolfo, si fa una miscela detonante, e se la cipolla pesa dai 100 ai 400 grammi di miscela pirica supera una bomba a mano». Inoltre, «spesso sulle bancarelle abusive - dice il carabiniere - non vengono conservati i fuochi in un posto asciutto e il botto che ha preso pioggia o umidità può non esplodere al momento, ma poi i ragazzini li prendono, non sanno che la polvere nera si è sfaldata dentro e quando si accende la miccia il fuoco parte in maniera diversa da come è stato progettato. Dalle statistiche la maggior parte delle persone al pronto soccorso sono ragazzini che hanno preso da terra fuochi per farli riesplodere».

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