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La guerra degli ultrà di Napoli e Roma: chat e vedette per pianificare gli scontri. Altri due arresti

Circa 180 tifosi, tra napoletani e romanisti, identificati tra Genova e Milano, un ultrà giallorosso ferito e arrestato ad Arezzo, altri arresti ipotizzati nelle 48 ore di flagranza differita (scadenza martedì verso mezza giornata), una "tempesta" di Daspo in arrivo. Il bilancio di polizia giudiziaria per i disordini tra tifosi e il blocco dell’A1 di Badia al Pino è al momento questo ma nelle ore potrà diventare più robusto. «Stiamo concentrando tutte le nostre energie e quelle della polizia per arrivare quanto prima all’identificazione dei responsabili di questo gesto folle e assurdo che ha messo a repentaglio la sicurezza dei viaggiatori e ha bloccato una delle principali arterie del nostro Paese», ha dichiarato il procuratore di Arezzo Roberto Rossi assicurando "ogni sforzo perché i responsabili di questi fatti siano chiamati a rispondere delle loro azioni».

Le indagini da parte delle Digos di Arezzo, Roma e Napoli hanno trovato chat e messaggi scritti e vocali in cui i tifosi minacciavano di darsele di santa ragione. Scontri, quindi, non occasionali ma cercati, voluti, anche con appostamenti e vedette, da stabilire però se pianificati da tempo, certo favoriti dal calendario della serie A di calcio che nelle stesse ore ha fatto percorrere un lungo pezzo comune di Autosole a entrambe le tifoserie in trasferta al nord, i napoletani verso Genova, i giallorossi per Milano. «Le fonti informative, i nostri operatori - spiega il questore di Arezzo, Maria Luisa Di Lorenzo - hanno rilevato che ci sono stati contatti tramite e messaggi e chat, da cui si può ipotizzare che si erano dati una specie di appuntamento in autostrada per scontrarsi». Tuttavia, prosegue, «la modalità può far pensare anche a un agguato, dato che i napoletani si sono fermati ad aspettare gli altri alla stazione di servizio di Badia al Pino anziché proseguire il viaggio. La Digos aveva informato che i romanisti si erano radunati all’area di servizio precedente, Montepulciano, e la questura ha rafforzato le misure in autostrada».

A Badia al Pino sono partiti i lanci di oggetti e razzi contro le auto dei romanisti in transito, che si sono fermati e hanno reagito contribuendo ai disordini e al blocco dell’autostrada. Ignari viaggiatori sono rimasti bloccati ore, per puro caso non ci sono stati incidenti stradali causati dai fumogeni e il caos a bordo carreggiata. La procura aretina ha aperto un fascicolo per rissa aggravata che per ora coinvolge solo Martino Di Tosto, 43 anni, ultrà romanista accoltellato alle gambe e accompagnato sanguinante in ospedale dai compagni che lo hanno scaricato davanti al pronto soccorso di Arezzo, e poi sono fuggiti. E’ in cella e domani avrà la direttissima. In realtà, si aspettano provvedimenti e denunce per altri, mentre i reati 'in cantierè, in valutazione sono ben oltre la rissa: le ipotesi comprendono i reati di attentati alla sicurezza dei trasporti, interruzione di pubblico servizio, blocco stradale, danneggiamento, lancio pericoloso di oggetti, lesioni. L’analisi dei fatti è in pieno corso da parte degli investigatori. Quanto al motivo è plausibile fare riferimento ai rapporti guastatisi definitivamente dopo l'uccisione di Ciro Esposito, azzurri e giallorossi sono tifoserie nemiche.

Due nuovi arresti

Altri due ultras sono stati arrestati a Roma dalla Polizia in relazione agli scontri avvenuti ieri sulla A1 e che hanno coinvolto tifosi del Napoli. Per questa vicenda ieri sera era stato arrestato un terzo supporter romanista.

 

 

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