"Il carcere uccide" e "Lo Stato tortura". Sono queste le scritte che si leggono su alcuni degli striscioni esposti davanti ai cancelli dei giardini di piazza Vittorio a Roma, dove si sta svolgendo un sit-in in solidarietà all'anarchico abruzzese Alfredo Cospito, che è detenuto al 41 bis e in sciopero della fame contro il regime del carcere duro. Alla manifestazione partecipano diverse realtà dell'antagonismo romano, tra centri sociali - come lo 'Strike' - e collettivi studenteschi della Sapienza. I manifestanti sono decisi a spostarsi in corteo verso la zona est della città, dietro lo striscione 'Al fianco di Alfredo, contro 41 bis ed ergastolo ostativo'. "Hanno detto che siamo in combutta con la mafia, ma non hanno capito il significato della nostra lotta. Il carcere di Opera (dove è detenuto attualmente Cospito - ndr) è un lager", hanno detto i manifestanti ai megafoni, i quali annunciano un collegamento in diretta con un sit-in che si svolge in contemporanea anche a Milano. Sul posto ci sono diversi agenti e mezzi blindati delle forze dell'ordine.
A Milano presidio davanti al carcere
A Milano un gruppo di manifestanti che si è radunato nel pomeriggio davanti al carcere di opera in solidarietà ad Alfredo Cospito, ha lasciato il piazzale davanti al penitenziario alle porte di Milano e sta sfilando in corteo nel prato per avvicinarsi alla all'edificio e portare un saluto a tutti i detenuti. Dal corteo, tra un "libertà" gridato in coro e altri slogan, sono stati accesi alcuni fumogeni e srotolati striscioni. Il gruppo di manifestanti si è poi avvicinato alla recinzione di sicurezza più esterna del penitenziario e ha lanciato all'interno fumogeni e sassi. Il camminamento più esterno è presidiato da camionette e agenti di polizia in tenuta antisommossa. Il gruppo di manifestanti, oltre a lanciare qualche fumogeno e qualche sasso, ha 'tambureggiato' con pezzi di ferro sulla rete esterna al camminamento di ronda che delimita il penitenziario. Dai manifestanti sono poi partiti insulti e sputi verso le forze di polizia. Dal corteo che si sta snodando nei campi attorno al carcere anche slogan come "galere e Cpr non non ne vogliamo più, colpo su colpo le tireremo giù". In contemporanea sta andando avanti il presidio davanti all'ingresso principale di Opera.