Quando la rete diventa un'ossessione per i giovani. Valditara: 2,5 miliardi per la cittadinanza digitale
“La Rete offre tante opportunità di conoscenza e approfondimento, ma l’altra faccia della medaglia è rappresentata dai rischi di diffusione di materiale riservato, inappropriato e dipendenza dalle tecnologie digitali”. A dichiararlo il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, nel videomessaggio inviato in occasione dell'evento con il quale oggi è stata celebrata la 20ma edizione del Safer Internet Day (SID), la Giornata mondiale per la sicurezza in rete, istituita e promossa dalla Commissione europea, fortemente sostenuta dal Ministero quale importante occasione di approfondimento e sensibilizzazione dei giovani non solo sull’uso consapevole della Rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno nella realizzazione di Internet come luogo positivo e sicuro. L'evento è stato promosso nell'ambito del programma Generazioni Connesse sostenuto dal MIM con altri partener istituzionali e privati. “L’innovazione tecnologica da sempre caratterizza i mutamenti generazionali - ha proseguito - Oggi, rispetto alle nuove tecnologie, si assiste a una vera inversione dei ruoli con le giovani generazioni. I nativi digitali sono molto più esperti rispetto agli adulti: Internet rappresenta per loro un luogo familiare e naturale, bambine e bambini trascorrono più tempo con i media digitali piuttosto che in famiglia o a scuola e questa abitudine può avere un impatto sul loro sviluppo e sul benessere fisico, psicologico e sociale”, ha affermato Valditara commentando i dati diffusi da Agenda Digitale secondo cui i più piccoli iniziano a usare le tecnologie digitali sempre più precocemente e per periodi di tempo sempre più lunghi, trascorrendo anche 7 ore al giorno davanti agli schermi. Gli effetti della digitalizzazione sui processi di pensiero mettono in luce come i nuovi media sollecitino poco positivamente le capacità di elaborare le informazioni da parte dei ragazzi, determinando uno slittamento del confine tra sfera pubblica e privata soprattutto durante l’adolescenza. “I nativi digitali - prosegue il ministro - costruiscono la propria realtà attraverso i nuovi media integrando la realtà dei rapporti in presenza con quelli online. Siamo immersi in una società in cui non esiste un’alternativa offline, in cui il digitale permea la nostra esistenza e rappresenta la proiezione più significativa della nostra immagine sociale e della reputazione. Per molti giovani la realizzazione del sé attraverso la rete può diventare un’ossessione. Per sentirsi inclusi o esclusi dal gruppo si può arrivare a commettere errori che comportano il pagamento di un prezzo elevato”. Valditara ha sottolineato come la pandemia da Covid 19 sembra aver esasperato questa tendenza determinando un preoccupante incremento del fenomeno del cyberbullismo e di altri reati online. “Investiremo 2,5 miliardi di euro sulla cittadinanza digitale. L’81% dei ragazzi vorrebbe una giornata europea dedicata alla cittadinanza digitale e noi stiamo lavorando affinché venga presto istituita”, ha concluso Valditara, sottolineando “l’urgenza di lavorare sulle competenze di bambini e ragazzi, attraverso percorsi educativi e formativi sui quali la scuola può e deve esercitare un ruolo fondamentale”. Sono stati oltre 3500 i giovani che hanno risposto al questionario realizzato dall’Università di Firenze assieme al Centro interuniversitario per la ricerca sulla genesi e lo sviluppo delle motivazioni prosociali e antisociali della Sapienza di Roma su rischi e sicurezza online; economia della rete; violenza online; benessere online; algoritmi; Intelligenza artificiale e democrazia. I risultati sono stati commentati in diretta con le studentesse e gli studenti presenti all’incontro che si è tenuto alle Officine Farneto di Roma, selezionati fra le scolaresche coinvolte al Safer Internet Day. L’iniziativa, nata nel 2012, è promossa dal Safer Internet Centre Generazioni Connesse coordinato dalla Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico - guidata dalla direttrice generale Maria Assunta Palermo, in collaborazione con importanti partner istituzionali e privati promotori di diverse attività co-finanziate dalla Commissione europea. E proprio nell'ambito dell'incontro, durante lo youth panel finale sviluppatosi con l'intervento della dott.ssa Palermo, i giovani hanno chiesto a gran voce che sia la scuola a incrementare le loro competenze digitali ma anche che le big tech non li considerino solo come potenziali "prede" cui carpire dati personali, concludendo con un unico auspicio: rendiamo insieme internet un posto migliore. All'incontro sono intervenuti anche l'amato giovane cantautore lametino Luigi Strangis, vincitore di Amici, e l'attore Cris Brave.