Alfredo Cospito è stato trasferito questo pomeriggio dal carcere milanese di Opera all’ospedale San Paolo e, da quanto si è appreso da fonti del Dap e giudiziarie, si trova in una delle camere riservate ai detenuti in 41 bis. L’esponente anarchico, che sta portando avanti lo sciopero della fame inasprito anche dal rifiuto di assumere integratori, è stato ricoverato nel reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale milanese su indicazione dei medici. A disporre il suo trasferimento è stato il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.
Scontri tra anarchici e polizia al corteo di Milano
Poco più di duecento manifestanti sono partiti in corteo dai Navigli in solidarietà ad Alfredo Cospito e protesta contro il regime del carcere duro. «Contro il 41 bis per un mondo senza galere libertà per tutti e tutte», è lo striscione che precede il serpentone. Dalla prima fila sono stati lanciati alcuni gavettoni d’acqua in direzione dei cameraman e dei fotografi. Lanciato anche un fumogeno che non ha colpito nessuno. Tra i partecipanti appartenenti all’area anarchica milanese (il Galipettes di Corvetto e Cuore in Gola di Ticinese) con presenza anche da altre province e fuori regione. I sostenitori dell’anarchico detenuto al carcere di Opera e in sciopero della fame da 114 giorni si sono diretti verso piazzale Lodi. In via Col di Lana, a pochi centinaia di metri dal concentramento in piazza XXIV Maggio, alcuni commercianti hanno deciso di abbassare le serrande per il passaggio del corteo. Cariche della Polizia con gli agenti in assetto antisommossa in viale Sabotino dove i funzionari dell’ordine pubblico hanno schierato un cordone di sicurezza per bloccare l’avanzata del corteo. I manifestanti in prima fila, tutti vestiti di nero e con i caschi, sono venuti a contatto. A quel punto sono partite almeno quattro cariche di alleggerimento per far indietreggiare il corteo. Diversi petardi e bottiglie sono stati lanciati in direzione delle forze dell’ordine. Cestini, biciclette, motorini, tavolini, sedie e segnaletica stradale in mezzo alle strada tra Porta Romana e Navigli sono stati lanciati dagli anarchici durante la ritirata verso il centro sociale Cuore in Gola al Ticinese dopo gli scontri con le forze dell’ordine. La frangia più violenta del corteo che alle 17 era partito da piazza XXIV maggio è stata inseguita da via Giulio Romano fino ad Alzaia Naviglio Grande dai reparti inquadrati di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Dopo le prime cariche in viale Bligny manifestanti e forze dell’ordine sono più volte venuti a contatto. La situazione è ora tranquilla con un presidio di polizia in viale Gorizia mentre la Digos monitora quanto sta avvenendo nelle vicinanze del centro sociale di via Gola.