Salvatore La Motta, il 63enne suicida a Riposto dopo avere ucciso due donne, è fratello di Benedetto La Motta, detto Benito. Quest’ultimo si trova recluso per scontare 30 anni di carcere (ottenuti in abbreviato) per l’omicidio di Dario Chiappone, il 27enne ucciso con sedici coltellate alla gola e al torace a Riposto, la sera del 31 ottobre del 2016. Le vittime sono Carmelina Marino, di 48 anni, e Santa Castorina, di 50 anni. L'uomo sarebbe dovuto rientrare in carcere proprio questa sera dopo una licenza-premio.
Nel processo è emerso che Benedetto La Motta è indicato come esponente di spicco del clan Santapaola-Ercolano e sarebbe stato lui ad autorizzare l’agguato. In quel processo, secondo l’accusa, sostenuta dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Santo Di Stefano, sarebbe stato La Motta ad ordinare, per volontà di altri imputati di eseguire l’omicidio di Chiappone.
Si è ucciso davanti ai carabinieri
Salvatore La Motta si era poi presentato alla caserma dei carabinieri. Ha bussato e al piantone ha detto di volersi costituire. Era armato e per questa ragione è stato tenuto sotto tiro dai carabinieri che si trovavano sul posto. Sono stati i militari a chiedere più volte all’uomo di abbassare l’arma, ma a un certo punto La Motta si è puntato la pistola alla tempia e si è tolto la vita. Lo si apprende in ambito investigativo. A riposto gli esperti della Scientifica stanno lavorando per ricostruire ogni minimo dettaglio sui luoghi nei quali sono avvenuti i tre episodi di sangue.
Secondo quanto si è appreso aveva una relazione extraconiugale con la prima vittima, la donna assassinata in un’auto sul lungomare Pantano, che aveva 48 e non 43 anni come appreso in un primo momento.
Intanto, una persona è interrogata dai carabinieri nella caserma di Riposto. La sua posizione è al vaglio della Procura di Catania. Secondo quanto si è appreso avrebbe assistito al primo delitto, quello di Carmelina Marino, di 48 anni, commesso sul lungomare Pantano. Gli investigatori stanno cercando di accertare i motivi della sua presenza: se sia stato un testimone involontario o un favoreggiatore di La Motta. Secondo quanto emerso l’uomo non era presente a ferimento mortale di Santa Castorina, di 50 anni.
1 Commento
Ettore Ferrero...-
11/02/2023 22:34
Il Ministro della Giustizia Nordio dovrebbe quantomeno appurare con l' invio di Commissari, e il coinvolgimento del Csm, il senso di responsabilità dei magistrati che hanno permesso ad un ergastolano mafioso, in semilibertà, questo gravissimo episodio di cronaca nera. N.B. Chi paga ora?. Grazie!...-