Lunedì 25 Novembre 2024

Giovane ucciso a Napoli per una scarpa sporca: "Francesco Pio vive", in tantissimi al funerale

 
 
 

Un lunghissimo applauso ha accolto il feretro bianco di Francesco Pio Maimone al suo arrivo nella chiesa di San Lorenzo Martire a Pianura, a Napoli. Sul piazzale antistante la chiesa si è ritrovato il quartiere per porgere l'ultimo saluto al giovane ucciso nella notte tra domenica e lunedì a Mergellina. Tantissimi i giovani e alcuni, tra gli amici più stretti di Francesco Pio, indossano una maglietta con una sua fotografia e la scritta "Francesco Pio vive". All’esterno della chiesa sulla cancellata è stato affisso uno striscione con l’immagine del giovane e la scritta «Dentro ogni nostro pensiero c'è sempre un pò di te». In chiesa anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

L'omicidio

Tre testimoni e le imamgini delle telecamere di sorveglianza. Ecco le prove che hanno portato al fermo di Francesco Pio Valda, il 19enne accusato di aver ucciso con una calibro 38, che non è stata recuperata, Francesco Pio Maimone, domenica scorsa agli chalet di Mergellina. Ieri il gip Maria Luisa Miranda, che ritiene «dinamica e responsabilità certa», ha convalidato il fermo della Dda per l’accusa di omicidio volontario e trasferito in carcere il giovane. «C'era una persona tutta vestiva di nero che esplodeva più di un colpo di pistola per poi scappare in via Caracciolo in direzione del ristorante Primavera», dice uno dei teste chiave sentito dalla polizia. E continua: «Al chioschetto c'era un individuo che impugnava una pistola e con questa faceva fuoco più volte tra la folla; quindi ... notava Maimone ferito al petto mentre veniva soccorso da alcuni amici». C'è un altro testimone che descrive l’assassino. «Ho visto questo ragazzo di fronte allo chalet di Sasà, alto circa 175 centimetri, biondino con capelli tagliati corti ai lati il quale indossava una felpa verde con cappuccio. Lo stesso esplodeva credo 3 o 4 colpi di pistola». «E' evidente - scrive nell’ordinanza il gip Miranda - che grazie alle dichiarazioni rese da tre dei soggetti presenti ai fatti, che sul luogo del delitto si trovavano proprio insieme al Valda, certa è la dinamica dei fatti, il motivo sottostante il litigio e l’autore del reato».

leggi l'articolo completo