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Caso Emanuela Orlandi, acquisiti gli atti del Vaticano: si indaga ancora

La procura di Roma ha acquisito degli atti, messi a disposizione del Vaticano, nell’ambito del procedimento già aperto a Piazzale Clodio sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Un procedimento avviato dopo che il Csm aveva chiesto informazioni su un esposto presentato al consiglio dai familiari della ragazza scomparsa a Roma all’età di 15 anni il 22 giugno del 1983.

L'avvocata della famiglia Orlandi: bella notizia, lo aspettavamo

«Il nostro augurio è che ci sia una cooperazione leale» tra la procura di Roma e il Vaticano «alla ricerca della verità. È una bella notizia, è quello che noi chiediamo da anni per avere la verità su Emanuela». È quanto afferma Laura Sgrò, l’avvocata di Pietro Orlandi, in una dichiarazione all’ANSA, commentando la notizia del nuovo impulso alle indagini sul caso da parte della Procura di Roma. Laura Sgrò precisa di avere appreso la notizia dai media e che ancora non c'è nessun coinvolgimento della famiglia Orlandi in questa nuova fase di indagini che si apre sul caso.

Morassut: buona notizia riapertura delle indagini

«Se confermata, la notizia che anche la Procura di Roma intenda attivarsi in collaborazione con la magistratura vaticana per riaprire le indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori è molto positiva». Così in una nota il deputato del Partito democratico Roberto Morassut. «La battaglia dei famigliari e dei loro legali e la spinta del Parlamento - continua Morassut - sono state importanti. Tutto questo rafforza il ruolo che il Parlamento potrà svolgere, su un piano diverso e di ricostruzione storica, con la costituzione di una Commisisone Parlamentare d’Inchiesta, che mi auguro il Senato rarifichi rapidamente dopo il voto della Camera. I ruoli delle istituzioni, della magistratura e quello della della stampa sono decisivi per setacciare un campo che purtroppo è stato ed è pieno di false piste e millantatori».

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