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È morta la giornalista Maria Giovanna Maglie

E’ morta la giornalista Maria Giovanna Maglie. Aveva 70 anni. A darne notizia è Francesca Chaouqui che era accanto a lei al momento del decesso, avvenuto al San Camillo di Roma. «Amici miei, Maria Giovanna Maglie è tornata questa Mattina alla Casa del Padre - scrive Chaouqui su Twitter -. È stata portata al San Camillo Forlanini la scorsa notte per una complicazione venosa ed è spirata poco fa. Ero accanto a lei, ha lottato fino alla fine come sempre. Adesso è in pace».

Nell’ultimo periodo la giornalista aveva avuto diversi problemi di salute, che aveva raccontato sui social. «Sono in ospedale per una serie di interventi chirurgici da quasi due mesi - aveva scritto lo scorso dicembre su Twitter, rispondendo a quanti si chiedevano il motivo della sua assenza dalla tv -. Ecco la ragione della mia latitanza. Spero di riprendermi al più presto e tornare come prima, per ora fatemi tanti auguri». Poco prima Maglie aveva avuto un malore durante la maratona elettorale del programma Quarta Repubblica, il talk show condotto da Nicola Porro su Retequattro. «Ho avuto un malore che ho cercato di mascherare - aveva detto -. Ho concluso il collegamento e poi ho spiegato che avevo bisogno di staccare. Non so nemmeno se ne siano accorti gli spettatori».

Nata a Venezia, Maglie si trasferì a Roma nei primi anni sessanta. Iniziò a lavorare per l’Unità come inviata in America Latina occupandosi di politica internazionale. Lasciata l’Unità per divergenze ideologiche con il Partito Comunista Italiano, nel 1989 fu assunta in Rai. Nel 1990, allo scoppio della prima guerra del Golfo, fu inviata in Medio Oriente per il TG2. Divenne poi corrispondente da New York fino al 1993. Lavorò per diversi quotidiani come il Giornale e Il Foglio, oltre che per Radio Radicale e Radio 24. Fu anche scrittrice: tra i suoi libri la biografia di Oriana Fallaci e alcuni saggi su argomenti di politica internazionale. Molto presente in tv come opinionista in diversi programmi politici, è sempre stata vicina a idee di destra. All’inizio del 2019 fu al centro di una polemica perché la Rai era intenzionata ad affidarle una striscia informativa subito dopo il Tg1. Di fronte alle proteste di Pd e Movimento 5 Stelle, il progetto non si realizzò.

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