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Omicidio di Yirel Pena Santana, fermato un 26enne tradito da un'impronta con sangue

L’assassino ha firmato il delitto: lasciando un’impronta digitale intrisa di sangue sul luogo del massacro. Quell'impronta era già negli archivi della Polizia di Stato. Gli investigatori sono arrivati così a Sandro Di Carlo, 26 anni, figlio di un imprenditore edile di Cassino.

È lui la persona arrestata intorno all’una della notte dagli investigatori della Squadra Mobile di Frosinone per l’omicidio di Yirel Natividad Pena Santana di 34 anni uccisa a coltellate sabato mattina nell’appartamento dove abitava da circa tre settimane al secondo piano di via Pascoli 104 a Cassino. Il giovane è stato fermato a Roccasecca, sull'autobus di linea con il quale stava rientrando da Roma.

Gli investigatori lo monitoravano già da ore, seguendo passo dopo passo i suoi spostamenti. Una volta arrivato allo scalo ferroviario 4 pattuglie hanno circondato il bus e catturato il sospettato. Poi hanno raggiunto la casa dove abita nella località San Lorenzo alla periferia di Cassino, a poca distanza dalla caserma dell’80 Reggimento dell’Esercito. È una pertinenza della villa in cui abitano i genitori.

Gli uomini del dottor Flavio Genovesi e della dottoressa Silvana Maffei sono arrivati a lui seguendo le tracce lasciate sul luogo del delitto. Molte tracce: soprattutto quelle nel bagno dove l'assassino si è lavato con cura il sangue che aveva addosso; poi ha cercato di pulire tutto ma ad un certo punto ha desistito, lasciando molti reperti che sono stati acquisiti dagli inquirenti e che sono stati inviati ai laboratori per le analisi del Dna. Ma anche tracce informatiche legate al traffico telefonico ed impronte digitali.

«C'è stato un importante lavoro di polizia scientifica» ha sottolineato il questore Domenico Condello questa mattina, nel corso di una conferenza stampa. Inutili invece le telecamere, come evidenziato dal capo della Squadra Mobile Flavio Genovesi. Nel tardo pomeriggio di domenica gli investigatori hanno fornito una serie di indizi chiari e concordanti al sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo: soprattutto quell'impronta digitale intrisa di sangue lasciata in camera da letto vicino al corpo della vittima. Un’impronta già censita per precedenti di violenza fisica. Il magistrato ha disposto il fermo del 26enne con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Nel pomeriggio di domani intanto il medico legale Fabio De Giorgio, che sabato ha effettuato l’esame esterno della salma, effettuerà l’autopsia, con cui stabilire l’ora precisa del delitto: per il momento l’ora è fissata alla notte tra venerdì e sabato; le coltellate accertate sono quattro e quella mortale è stata alla gola, colpita in profondità. Il medico dovrà dire se il decesso sia avvenuto per dissanguamento come lascia presupporre quella ferita; se ci sia stato un tentativo di strangolamento, come lascia intuire il segno viola intorno al collo.

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