È l’Italia del fare, per settori produttivi e per realtà sul territorio, quella che come ogni anno emerge tra i nuovi Cavalieri del Lavoro nominati dal presidente della Repubblica in occasione della festa del 2 giugno. Dal 're dei giocattoli' Giovanni Clementoni al boss della Formula 1 Stefano Domenicali, sono 25 le personalità che hanno ricevuto l’onorificenza da Sergio Mattarella. E con le nuove nomine - la Federazione è presieduta dal 2019 da Maurizio Sella - i Cavalieri del Lavoro sono attualmente 639. C'è un riconoscimento alle grandi famiglie dell’industria, che vede l’onorificenza andare a Carlo Pesenti, con Italcementi ceduta nel 2016 e oggi con Italmobiliare tra le principali investment holding italiane. E per l’industria alimentare due riconoscimenti al settore del caffè: con Massimo Renda (Napoli), fondatore e presidente di Caffè Borbone, un successo da 96 tonnellate di prodotto al giorno, e con Roberto Danesi (Roma), presidente dell’azienda di famiglia Danesi Caffè. Ci sono poi le aziende del vino con la Puglia e l’Abruzzo: Piernicola Leone de Castris (Lecce), la cui cantina di famiglia è una eccellenza del territorio da due milioni di bottiglie l’anno a Salice Salentino, e Francesco Paolo Valentini, azienda di famiglia a Loreto Aprutino. Cavaliere del Lavoro anche Armando De Nigris (Napoli), sede storica ad Afragola, con anche tre stabilimenti in Emilia Romagna: il gruppo di famiglia è leader nella produzione di aceto e di aceto balsamico di Modena Igp. Il nome di Stefano Domenicali è legato ai 14 titoli di Formula 1, tra piloti e costruttori, vinti alla guida della scuderia Ferrari: è stato amministratore delegato di Lamborghini e dal gennaio 2021 è amministratore delegato di Formula 1, la società che detiene marchio e diritti commerciali dei Gran Premi. Stefano Triva (Bologna) con l’azienda di famiglia Copan ha brevettato nel 2003 il tampone per coronavirus utilizzato a livello mondiale, ne produce un miliardo l’anno. C'è il mondo dei giocattoli con Giovanni Clementoni (Ancona): l’azienda di famiglia ne commercializza 28 milioni l’anno, prodotti per il 90% a Recanati. C'è ancora l’industria armatoriale con Mariella Amoretti (Parma): 12 navi per prodotti petrolchimici; la pelletteria con Mario Biasutti (Udine), tra i principali produttori di alta gamma per griffe internazionali. Dell’industria chimica c'è Rosa Maria Luisa Cassata (Milano), amministratore delegato di Nuncas, e Giovanni Laviosa (Livorno) presidente e amministratore delegato di Laviosa Chimica Mineraria. Nella metalmeccanica Gregorio Chiorino (Biella), azienda leader nella produzione di nastri trasportatori e cinghie di trasmissione. Poi l’energia con Cristina Crotti (Cremona) presidente di Enercom, la metallurgia con Marco Galliani (Bologna) amministratore delegato di Profilati, la meccatronica con Enrico Grassi (Reggio Emilia) fondatore e presidente di Elettric 80, l’edilizia con Arnaldo Manini (Perugia), la sanità privata con Averardo Orta (Bologna), il commercio di automobili con Iolanda Riolo (Palermo), l'elettromeccanica con Bruno Vianello (Treviso) fondatore di Texa, i trasporti con Fabrizio Parodi (Genova) a.d. e presidente di Interglobo), l’artigianato orafo con Maria Grazia Cassetti (Firenze). Poi anche Mario Alberto Pedranzini (Sondrio) consigliere delegato della Banca Popolare di Sondrio ed il broker assicurativo Pierluca Impronta (Roma).