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Alla prima blindata vince la sobrietà

MILANO - E' stata una prima a rischio zero, almeno
a livello di stile, quella della Giovanna d’Arco, che ha aperto la
stagione della Scala. Nella serata segnata dall’allerta
terrorismo lanciata dall’Fbi, in molti hanno scelto di andare
sul sicuro: nero, pelliccia e gioielli preziosi per le signore,
smoking d’ordinanza per gli uomini. In pochi hanno scelto di
farsi notare uscendo dal coro: qualche puntata di verde, colore
scelto da Daniela Santanchè (con un abito dalla ampia gonna a campana verde brillante e camicetta un po' "fanciulla del West" che subito è stato preso di mira sui social) e Andree Ruth Shammah e da diverse
signore in platea, qualche flash d’oro con l’abbagliante Valeria
Marini, un tocco di lilla con Giovanna Salza, la bella moglie di
Corrado Passera, una cascata di cristalli pastello per l’eterea
attrice siciliana Margareth Madè, che insieme al compagno
Giuseppe Zeno, attore campano di nascita ma cresciuto e formatosi in Calabria, ha dato un tocco di glamour a una serata senza sorprese.
A ogni Prima della Scala solitamente arriva un ospite
inatteso o spunta un personaggio insolito, che attira i flash
dei fotografi e scatena le chiacchiere nel foyer, ma questa
volta no: nessun vip dell’ultimo minuto, nessun eccentrico alla
ribalta. A dire il vero la transessuale Efe Bal ha provato ad
avere il suo momento di celebrità, presentandosi come la prima
transessuale alla Scala, ma poi qualcuno le ha spiegato che di
uomini vestiti da donna al Piermarini se ne sono visti tanti, ed
è stata rapidamente dimenticata. A farsi notare ci ha provato
anche Sabina Negri, ex moglie di Calderoli, che si è presentata
con le braccia disegnate con i simboli delle religioni
monoteiste, spiegando che il suo era un gesto in cerca di pace.
In tanti hanno cercato di avvicinare Patti Smith, unica vera
star della serata: una grande della musica e del pensiero
contemporaneo, la sacerdotessa del rock, ma poco affine al
concetto di glamour, tanto da presentarsi alla Prima con
berretto di lana grigio, pantaloni e anfibi, salvo poi svelare
un bel blazer nero nel foyer.
Grande eleganza, invece, per le primedonne della serata:
tutta in nero, con un raffinato abito di pizzo monospalla firmato Ermanno
Scervino, Agnese Renzi; in lungo nero anche la first lady
scaligera Daniela Pereira, che come di consueto si è disegnata
l'abito da sola; in blu griffato Armani la moglie del sindaco
Pisapia Cinzia Sasso.
Di Armani vestiti anche Margareth Madè e Giuseppe Zeno, la
coppia più fotografata della serata. Hanno puntato sul nero
anche Emma Marcegaglia in un Alexander Mc Queen lungo e
scollato; Laura Morino Teso in Lella Curiel con profili fucsia e
schiena nuda; Nathalie Dompé in Valentino; Efe Bal in un Cavalli
scollatissimo. Ispirati al Rinascimento inglese gli abiti creati
da Raffaella Curiel, che ha vestito anche Alessandra Artom, con
un abito lungo profilato di perle sullo scollo. Di nero vestita
anche Diana Bracco, con un abito Valentino e un soprabito
damascato; in rosa e nero Giovanna Salza, radiosa al sesto mese
di gravidanza, in attesa del terzo figlio. Insolito il soprabito
di Marinella Di Capua: velluto sopra e pelliccia bianca sotto a
celare un abito Balestra e una parure Cartier da capogiro, come
quella di Daniela Javarone, con collier e bracciale di Scavia in
pendant all’abito zaffiro Angela Haute Couture ispirato al
colore degli occhi di Giovanna d’Arco.
Notevoli anche i sei fili di perle della Curiel e i gioielli
di famiglia di Andree Ruth Shammah. In bianco assoluto, come sempre, Carla Fracci e il
chirurgo Dvora Ancona, che per la Prima si è fatta sistemare
l'abito da sposa. Da segnalare il ritorno della pelliccia, che
mancava dagli anni delle contestazioni, ma ormai non sono più
gli antagonisti a fare paura. Ora c'è altro.

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